D!.L BIANCO ~ILROSSO t+iiki+illii sta comunque un proposito coraggioso e dotato di una forte carica innovativa. Una Costituente dei cattolici democratici 14. Per le ragioni accennate e per quelle che, se non si rifiuta il dialogo, saranno, ampiamente illustrate nel corso del nostro incontro, il giudizio sulla Costituente proposta da Martinazzoli è, dunque, positivo. Perché allora viene avanzata l'ipotesi di un diverso tipo di Costituente? Larisposta va ricercata in due ordini di ragioni. La prima è che l'area cattolico-democratica è più ampia di quella democristiana. Per quel che valgono i sondaggi, risulterebbe che, fra gli adulti che vanno a Messa, solo il 39 per cento oggi vota Dc; in altre parole l'unità politica dei cattolici, di fatto, non esiste più, perché si è verificata una rilevante diaspora dell'elettorato, forse la Dc conserva una sua consistenza unitaria nei quadri e nei militanti, ma certamente non nell'elettorato e comunque non in quello cattolico. La seconda ragione risiede nel dubbio che una Costituente proposta e pilotata dalla sola Dc non sia in grado di configurare una rottura, col passato, talmente radicale da poter rispondere adeguatamente alla domanda di cambiamento espressa dall'inattesa valanga di sì nel referendum. 15. Domandiamoci, dunque, se esiste e da chi è composta quest'area cattolico-democratica esterna dalla Dc o tentata di uscirne. Rientrano in quest'area i Popolari per la riforma: o meglio, quella parte di essi che, se costretta a scegliere, si schiererebbe con Segni; ancora più precisamente, si deve fare riferimento non tanto alla forza organizzata dei Popolari, quanto alla consistenza del voto d'opinione che, nella società del- !' immagine e dei mass-media, possono raccogliere personaggi emblematici come Segni. Quale possa essere questa consistenza è un'incognita pressoché totale. A chi la considera insignificante si può segnalare - con tutto il beneficio d'inventario che merita - il sondaggio Cirm che l'ha valutata intorno all'otto per cento, di cui solo due punti verrebbero sottratti alla Dc. Ciononostate, l'eventuale peso elettorale di Segni resta ampiamente imprevedibile. 16. C'è un altro soggetto che può esser interessato all'ipotesi di una Costituente cattolicodemocratica: quello che, con un termine improprio, possiamo, tanto per intenderci, indicare come il mondo del «cattolicesimo sociale»: quel24 l'arcipelago di forze, di gruppi, di individui particolarmente sensibili alle esigenze del!'equità sociale, da perseguirsi con una politica ispirata al valore della solidarietà. Comprende persone del!'area sindacale e a cl ista, del!'associazionismo cattolico, del volontariato. Una parte di queste persone sono fuori dalla Dc, altre - probabilmente molte - militano o votano per la Dc. Ma anche fra queste ultime non mancano motivi di insoddisfazione e di insofferenza verso la Dc, per le sue assenze e le sue contraddizioni in materia di politica sociale. Un solo esempio, -nel campo delle cose di cui mi occupo: nonostante il mare di parole spese a favore della famiglia, l'Italia è il fanalino di coda nel sostegno economico della famiglia: ad essa destiniamo una percentuale del Pil pari alla metà della media europea. Alla lunga, non sono trascurabili i rischi di esodo da un partito che, dalla sua posizione di centro, tenta di mantenere la sua forza mediando fra interessi forti e di fatto risulta incapace di compiere scelte non indolori a favore di una maggiore uguaglianza fra i cittadini. L'area di quello che, per comodità, è stato chiamato «cattolicesimo sociale» non è un soggetto compatto e organizzato: proprio per questo è più esposto alla tentazione delle diaspore individuali o, come è avvenuto con la Rete, è disponibile a schierarsi con chi per primo contesta energicamente la Dc. Nei confronti di quest'area c'è forse la possibilità di recuperare qualcuno di quelli che sono usciti e soprattutto di trattenerne altri dall'esodo: meno fra i militanti, di più fra gli elettori. Le caratteristiche delle due ipotesi di Costituente 17. La differenza fra le due ipotesi di Costituente - meritevoli entrambe di pari considerazione - non è di poco conto. La prima è realistica, ma con ambizioni limitate; la seconda contiene un certo tasso di rischio, ma punta ad una ricomposizione più ampia e ad una risposta più adeguata alla domanda di cambiamento. Se ci si mette nei panni di Martinazzoli è comprensibile la sua propensione per la prima: quale segretario della Dc, egli sente sulle sue spalle il compito di salvare prima di tutto quello che c'è, evitando il rischio di dispersioni. La Dc è un'entità esistente, diffusa nel territorio, con una struttura di quadri e di militanti di base, in gran parte puliti e animati da spirito di servizio. Con-
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