,{)!I-~BIANCO l.XILROSSO L'EUROPA E IL MONDO Il lavoroinEuropa: il mondointravaglio 1. Cresce la disoccupazione L'ultimo volume sulle prospettive economiche dell'Ocse, uscito nel dicembre 1992, stima per il 1992una disoccupazione (per l'insieme dei paesi membri) pari ad oltre 32 milioni di unità, con un aumento di tre milioni di disoccupati rispetto al 1991 e di ben quasi otto milioni rispetto al 1990. Le previsioni per il 1993 indicherebbero un ulteriore aumento pari a circa un milione e mezzo di disoccupati nel 1993, così da portare il tasso di disoccupazione per l'intera area in media ad oltre 1'8%. Ciò da un'idea impressionante dell'aggravarsi della problematica occupazionale nei paesi industrializzati occidentali negli ultimi anni e nel prossimo futuro, a causa del gioco combinato di una crisi congiunturale internazionale andata oltre ogni previsione e di un profondo processo di ristrutturazione che ha inciso soprattutto sui livelli e sulla struttura dell'occupazione industriale. Sul!'aumento della disoccupazione negli ultimi due anni ha pesato in misura decisiva sia l'andamento sfavorevole dell'occupazione negli Usa, sia il marcato declino dell'occupazione nei paesi memdi LuigiFrey bri della Comunità Europea. Nella Ce, il tasso di disoccupazione ha ormai raggiunto il 10% in media, con punte del 18% in Spagna e del 17% in Irlanda. L'aumento della disoccupazione nella Comunità Europea appare determinante nei riguardi delle prospettive di aggravamento della problematica occupazionale nell'area Ocse nel 1993. ' («, ' ·. !?i"-. : ·- .. ◄ 65 Le previsioni indicano che la disoccupazione aumenterà in tutti i maggiori paesi membri della Comunità Europea. Anzitutto, emerge la situazione tedesca. L'unificazione ha condotto a modificare il quadro occupazionale della Germania: fino al 1990, i dati (riguardanti soltanto la ex Germania Federale) indicano un milione e mezzo di disoccupati ed un tasso di disoccupazione inferiore al 5%; dal 1991in poi i dati (includenti la ex Repubblica Democratica Tedesca) rivelano una disoccupazione crescente fino ai 3,2 milioni di unità del 1993 (tasso di disoccupazione 8,3%), cioè uno stock più che doppio di quello rilevato nel 1990. L'incidenza della situazione tedesca sul quadro complessivo della problematica occupazionale nella Ce risulta quindi impressionante: occorre tra l'altro notare che l'aumento di disoccupazione appare accompagnato in Germania da una sensibile riduzione dell'offerta «esplicita»di lavoro. La Germania non è però sola in Europa a mostrare un marcato aggravamento della problematica occupazionale. A parte la situazione peculiare di alcuni paesi extracomunitari del Nord Europa (spiccano in particolare i casi di Svezia e Finlandia) e la situazione abbastanza nuova della
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