{) .!J-. BIANCO ~ILROSSO •H•SSOHII Riformadellepensioni: tramontilaWelfareState L e misure adottate recentemente in campo pensionistico hanno cambiato profondamente il sistema previdenziale del nostro paese, non solo perché hanno ridimensionato in misura non superficiale i livelli di tutela a carico dei regimi obbligatori pubblici sui quali i lavoratori e i cittadini potevano sin qui fare affidamento, ma anche perché sono state riviste le condizioni di accesso alle prestazioni e, più in generale, le caratteristiche dell'intervento dello Stato in questa materia. I soggetti più interessati al nuovo quadro normativo - e, tra questi, in particolare, i lavoratori di nuova assunzione - forse non hanno avuto ancora il modo di misurare appieno la portata dei mutamenti prodotti (molto più innovativi di quanto si dica) e non si rendono ancora conto dei comportamenti nuovi che essi impongono. Tra le norme destinate a incidere maggiormente sulle condizioni e sulla qualità della vita del lavoratore, sui suoi atteggiamenti nei confronti del lavoro e del pensionamento, sulle sue abitudini e propensioni economiche e finanziarie (al consumo e al risparmio, per esempio), nonché, più in generale, sulla situazione dell'economia e del mercato del lavoro, si trovano l'elevazione dell'età pensionabile, l'abolizione dei pensionamenti anticipati nel pubblico impiego (le cosiddette «pensioni baby»), la incompatibilità tra lavoro e pensione, la considerazione del reddito del coniuge ai fini dell'integrazione del trattamento minimo. Ma soprattutto il nuovo sistema di calcolo della pensione che d'ora in avanti, per i lavoratori nuovi assunti e per coloro che non si trovano nella condizione di poter far valere almedi Mario Bertin no 15anni di anzianità contributiva, verrà effettuato tenendo conto delle retribuzioni dell'intero arco della vita lavorativa e non soltanto di quelle dell'ultimo o degli ultimi anni, come è successo fino ad oggi. Quest'ultimo provvedimento, di cui finora sono state discusse assai poco le implicazioni, comporta innanzitutto una riduzione notevole del reddito d'ora in avanti assicurato da parte dei regimi pensionistici pubblici. Si calcola che, nel caso di una progressione normale di carriera, e in presenza del periodo massimo consentito di contribuzione (40 anni}, la pensione si aggirerà attorno al 50% dell'ultima retribuzione percepita, mentre, con la legislazione precedente, le aliquote reali di trasferimento oscillavano tra il 65 e il 100per cento, a seconda del fondo o gestione presso il quale il lavoratore era assicurato. 56 Tuttavia, nonostante la drasticità delle misure, non migliorano gli equilibri finanziari del sistema (che tali misure hanno, anzi, per obiettivo, di mantenere invariati), né vengono eliminate le discriminazioni e le disparità. A questo proposito, al contrario, si viene a determinare una situazione paradossale, che consiste nell'emergere di una nuova distorsione, come effetto del principio della ripartizione che regola gli attuali sistemi previdenziali pubblici. Come è noto, il regime a ripartizione genera un rapporto tra lavoratori e pensionati dello stesso periodo. Esso è fondato sul patto implicito che nel futuro, quando diventeranno pensionati gli attuali lavoratori, essi potranno godere, ad opera dei lavoratori attivi di allora, dello stesso trattamento che oggi essi assicurano ai pensionati di oggi. Ma, come abbiamo visto, la nuova normativa esclude che ciò possa avvenire, avendo essa introdotto una fondamentale asimmetria tra contributi e prestazioni, che instaura una forma di solidarietà intergenerazionale a favore dei gruppi di età più anziani. Il fatto che restino invariate le aliquote contributive, e vengano invece ridotte le prestazioni corrispettive, denuncia una lievitazione dei costi, da attribuire quasi esclusivamente ad un accresciuto onere della solidarietà. Qualora i contributi venissero capitalizzati e conseguissero i risultati medi registrati negli ultimi anni dalle attività delle compagnie di assicurazione, i rendimenti sarebbero quasi doppi a quelli che garantisce il regime generale in base alle nuove norme. La situazione che emerge da tali innovazioni, assieme alle novità introdotte
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