ti, ora si rivelano i redditi percepiti dai professionisti, commercianti, dirigenti. Al contrario, nel corso degli anni sessanta, in quegli stessi decili, si riscontravano i redditi degli imprenditori. Per spiegare le modificazioni della distribuzione personale del reddito degli individui e delle famiglie e quindi anche della struttura sociale di un dato sistema economico, occorre tener presente che il reddito viene distribuito relativamente alla produzione del valore aggiunto, in una fase primaria, ossia nell'ambito di una specifica struttura del sistema economico che si articola in aree produttive e in categorie professionali. Tale reddito, derivante dai fattori produttivi di ciascun individuo o membro produttivo della famiglia, subisce successive modificazioni, in una fase secondaria, tramite i processi di redistribuzione del reddito che rispecchiano la struttura sociale ed istituzionale di un dato sistema economico. Ne deriva che la diseguaglianza nella distribuzione D!LBIANCO ~ILROSSO • •xti--m • a ; 1 personale del reddito non è altro che larisultante delle diseguaglianze che sonoriscontrabili nelle due diverse fasi: nella prima fase, in quelle rivelabili nei diversi segmenti del mercato del lavoro e nei vari livelli di professionalità; nella seconda fase, in quelle accertabili nell'attività redistributiva praticata dalla pubblica amministrazione. Le implicazioni sociali sono pertanto rilevanti. Le preoccupazioni si acutizzano soprattutto nei periodi di recessione economica quando le aspettative di reddito di alcuni gruppi sociali sono frustate e le diseguaglianze sociali risultano essere più evidenti. L'attuale distribuzione personale del reddito pone due motivi di apprensione: uno relativo all'ineguaglianza, ossia la dispersione dei redditi rispetto alla media e l'altro in relazione alla povertà, cioè all'assistenza di individui e famiglie le cui risorse sono da classificarsi al di sotto del livello minimo di vita che è considerato socialmente accettabile. Per evidenziare tali preoccupazioni, secondo una prospettiva strutturale e quindi non solo descrittiva, occorre richiamare l'attenzione sulle carenze e sui limiti dei dati statistici relativi al sistema economico italiano. Si tratta in primo luogo di dare una migliore definizione delle diverse componenti di reddito e di ricchezza e di specificare meglio l'unità dei percettori di reddito alle quali le diverse teorie della distribuzione del reddito fanno riferimento. Un secondo aspetto concerne il periodo di tempo cui fare riferimento per il calcolo del reddito. É il caso di ricordare che l'ammontare del reddito è strettamente collegato alla fase del ciclo vitale in cui tale individuo o famiglia si colloca ed è quindi scorretto effettuare confronti tra individui di età diversa. In terzo luogo, occorre meglio studiare le diverse strutture organizzative familiari. Ildirittoe il reddito dicittadinanzareale N on è possibile oggi affrontare il tema del reddito di cittadinanza senza tenere conto delle difficoltà che si incontrerebbero a finanziare di una simile iniziativa. Anzi, scontata la sostanziale improponibilità di un finanziamento interamente o anche solo parzial • mente pubblico di una qualsiasi forma di reddito di cittadinanza, stanle anche l'edi Carlo Borzaga levalo numero di potenziali aventi diritto (non solo i poveri e i disoccupati espliciti, ma anche i disoccupati scoraggiali che emergerebbero in presenza di una forma di sostegno del reddito) il problema del fi. nanziamenlo diviene cruciale. Ciò non significa che non si possa riflettere sull'argomento, per cercare nuove strade, avendo a riferimento l'evoluzione sia di cosa si debba oggi intendere con «reddito di cittadinanza», sia dalla strut51 tura economica e sociale e soprattutto delle nuove forme di imprenditorialità sociale sviluppatesi nel corso degli anni '80. Il concetto di reddito di cittadinanza non è mai veramente entrato nel vocabolario politico e culturale italiano. Di origine anglosassone, esso doveva essere lo strumento per dare concretezza ed esigibilità al diritto di cittadinanza, garantendo a tutti gli individui un reddito tale da permettere un livellominimo di consumi.
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