Il Bianco & il Rosso - anno IV - n. 38 - marzo 1993

,{)lL BIANCO lXILROSSO DOSSIER Statosociale societàdelbenessere Questo Dossier. Il cittadino italiano sta osservando con stupore e con apprensione il progressivo smantellamento che, giorno dopo giorno, si va facendo del complesso sistema di tutele e di presidi sociali realizzato dal dopoguerra ad oggi. E ha l'impressione di assistere impotente al bombardamento della città nella quale è fino ad oggi vissuto, ignaro del pericolo incombente che lo minacciava. Che cosa sta succedendo? Sta succedendo che le ipotesi e le ragioni del nostro benessere, dello status che qualificava la nostra cittadinanza, stanno rapidamente mutando. O forse erano già mutate senza che ce ne fossimo accorti. Ene stiamo oggi pagando le inevitabili conseguenze. Il risveglio sta avvenendo di soprassalto e ci trova sprovvisti, non solo delle risorse economiche e organizzative, ma anche degli strumenti concettuali, giuridici e politici, che consentano la programmazione del futuro. Quello che si sta verificando in materia sanitaria e pensionistica ne fornisce una testimonianza. Ad imporre il cambiamento non sono soltanto emergenze di natura economica od organizzativa, che potrebbero essere affrontate con interventi di aggiustamento. Sono invece ragioni che hanno attinenza con l'organizzazione complessiva della società. Contrastando l'ipotesi di una deriva verso un Welfare residuale, si impone un ripensamento circa una diversa qualificazione del ruolo dello Stato, la definizione di un nuovo rapporto tra società civile e istituzioni e di un nuovo nesso tra sviluppo e società. Il problema non si esaurisce nel dosare in misura diversa gli ingredienti di Stato e mercato, di pubblico e privato, di distribuzione e accumulazione, ecc. Ma di individuare una soluzione qualitativamente differente, capace di trovare una via di uscita alla crisi che colpisce l'intero sistema. Come dice Salvatore Veca, preoccupazione saliente deve essere «l'adozione costituzionale di un criterio di urgenza che definisca i minima moralia di cittadinanza». Questi gli orizzonti e i confini del nostro dibattito. Che comprende, come aspetto di straordinaria importanza, anche la discussione attorno a iniziative già cresciute nel nostro, come in altri paesi, che sono riconducibili alla categoria del privato-sociale. E che paiono individuare una ipotesi di modificazione radicale della società. 31

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==