no invece a sfiorare il 30% con più di 10 punti percentuali: non è un caso che la prima comunità della capitale, tra le 169 diverse comunità etniche presenti, sia quella filippina con 19.193 presenze. Rispetto al 1990 le più forti dinamiche d'aumento in Provincia di Roma nel 1991 riguardano i somali ( + 20,8%), i filippini (+ 13,4%), il Messico ( + 15,6%), vari altri Paesi latino-americani ( + 5% circa), i Paesi dell'ex - Urss ( + 4,5%). In confronto al resto d'Italia a Roma sono percentualmente più rappresentati i cattolici (78.810 unità e 41,7% rispetto al 33,4%): gli altri cristiani scendono, con 35.455 unità, dal 21,8% al 19,3%).I musulmani, a loro volta, scendono dal 33,8% al 25,2% (46.360 unità). Alla fine del 1991 nel Lazio si ha questo bilancio occupazionale, meno soddisfacente rispetto all'andamento nazionale: 14.062 avviati al lavoro e 16.558 iscritti all'ufficio di collocamento. Gli avviamenti al lavoro riguardano i maschi solo per il 45,6% rispetto al 77,3% dell'Italia. Nel 56,6% dei ,.P.tLBIANCO l.XILROSSO M#Kiliil■ casi trovano il posto immigrati che non superano i tre mesi di iscrizione agli uffici di collocamento: questa ridotta anzianità di iscrizione riguarda in prevalenza le donne, per le quali quindi è più agevole il collocamento. Rispetto a quanto avviene a livello nazionale il Lazio offre meno posti di lavoro in agricoltura (7,3% rispetto al 12,8%) e nell'industria (22,4% rispetto al 43,3%) e più posti di lavoro nei servizi, in prevalenza domestici (70,3% rispetto al 40,9%). Il Centro accoglienze Caritas di Viadelle Zoccolette di Roma si è occupato nel 1991 di circa 10.000 immigrati, sfiorando così le 50.000. unità complessive dall'inizio della sua attività nel 1982. Gli iscritti al centro provengono per la maggior parte dell'Africa (44,5%): seguono l'Europa (23,6%), l'Asia (18,7%) e l'America (13,1%). Nel 38,1% dei casi si tratta di donne e nel 10,9% dei casi di minori. Le registrazioni del Centro sfatano la presunta alta percentuale di analfabeti: questi sono una ridotta frangia, men76 tre la metà circa ha ricevuto l'istruzione inferiore, un quarto l'istruzione superiore e il 5% l'istruzione universitaria. La Caritas si rivolge agli immigrati con una gamma articolata di servizi, tra i quali sono compresi quelli medici, che nel 1991 hanno effettuato più di 9.000 visite e sono fonte di preziose indicazioni statistiche. È risultato, ad esempio, che gli utenti dei servizi sanitari svolgono i lavori più umili e molti sono in cerca di un'occupazione (83,1% tra i maschi e 57,8% tra le donne). Le malattie prevalenti attestano i gravi disagi sopportati nel processo di inserimento. Pur accolti con scarso entusiasmo, e a disagio specialmente negli uffici pubblici, nelle strutture sanitarie, nel lavoro e negli autobus, gli immigrati sono attratti dalla città di Roma. Il sondaggio «Essere stranieri a Roma», condotto da alcune associazioni tra 1.272 cittadini di 19 diverse etnie, ha mostrato che ben 725, potendo scegliere, preferirebbero vivere a Roma: è un atto di fiducia che merita di essere ripagato.
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