.P.tt BIANCO lXILRos&l Mii•KiliiW egli sia il solo a proclamare che tutto è chiaro, senza ombre, senza strascichi, senza complicità occulte? In premio di cosa egli ha ricevuto questa licenza? Cosa ha fatto per meritarla? Qualcuno ha avanzato il terribile dubbio, che tocca anche me, che egli sia stato trattato così, e così continuerà ad essere trattato, proprio in premio dei suoi. .. silenzi. Sarebbe tremendo. Perciò non esito a manifestare il mio sconcerto di cittadino. Non si tratta di condannare la pietà, o di eseguire la vendetta, o di indurre le condizioni già in genere disumane dei detenuti. Si tratta semplicemente di ricordare chi è Mario Moretti, cosa ha fatto, con quali responsabilità, con quale lucida determinazione, e come da allora in poi abbia fatto del tutto per occultare la verità. Peggio ancora se egli, non smentito da alcuno, osa dichiarare con disprezzo dei vivi e dei morti, delle istituzioni e del dolore di tanti, di tutti, che la cosa «è un gesto politico». Veroè che di questi tempi la politica è molto decaduta. Ma accogliere la tesi di Moretti significherebbe approvare, con un'ultima beffa, l'assassinio di Moro, delle decine di altre vittime delle Br, e di Benigno Zaccagnini. Su questo, forse, una parola del Presidente della Repubblica farebbe bene a tanti, e richiamerebbe altri al senso dello Stato e della giustizia. C'è bisogno, oggi, di ambedue le cose. PerunaCostituente federtaivalaburista Questo «Manifesto», nato per l'iniziativa di coloro che lo sottoscrivono, vuole esprimere l'esigenza o, se non altro, la speranza , che il grande patrimonio storico, ideale e politico del movimento socialista non resti travolto e annullato dalle vicende che in questo momento stanno travagliando la vita del Psi. Lo pubblichiamo anche allo scopo di consentire a quanti lo condividono di comunicare la propria adesione. Per questa telefonare allo 06/68300537-68300538, o via Fax 06/68300539. PROPONGONO IL DOCUMENTO Sandro Antoniazzi - Gianni Baget Bozzo - Alberto Bellocchio - Piero Borghini - Luigi Borroni - Adele Cambria - Anna Carli - Pierre Camiti - Rino Caviglioli - Gian Primo Cella - Pino Cova - Emilio Gabaglio - Enzo Friso - Giovanni Gennari - Gino Giugni - Elena Granaglia - Franco Iacono - Nereo Laroni - Enzo Mattina - Lella Ravasi Bellocchio - Carlo Ripa di Meana - Ettore Rotelli - Enzo Spaltro - Valdo Spini - Tiziano Treu - Luigi Vertemati - Fausto Vigevani Roma, Gennaio 1993 Muore «Utopia». Il «Manifesto» dei comunisti cominciava dicendo che il comunismo circolava in Europa come un fantasma, una fantasia creatrice. Oggi siamo agli antipodi di quella storia: il fantasma si è dissolto in un fuoco fatuo dopo che la fantasia si è interamente composta nel comunismo reale. Ma con la 22 fine del comunismo non sono caduti solo l'impero sovietico e i suoi satelliti. È caduta anche una forte tradizione dell'Occidente, l'idea di una società finale e totale, che dava senso a tutta la storia umana. Muore Utopia, lasciando uomini, gruppi e partiti non dinanzi al «pieno» di un futuro già tutto previsto, ma al «vuoto»di un futuro da creare. Non potremmo capire il «nuovo»della politica senza in-
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