i>JLBIANCO lXILROS.SO Eii•i••il vi schieramenti, a tessere alleanze trasversali, come se la gente fosse contenta di comperare il solito vino dal solito oste soltanto perché è cambiata la ditta. Sullo sfondo dell'azione drammatica è sempre rimasta incombente la minaccia dell'improvvisa apparizione ora dell' «angelo vendicatore» (la Magistratura alla caccia di tangentomani), ora del «flagello della peste» (la Lega di Umberto Bossi). Per il resto, la commedia va avanti con il ritmo sgangherato di una telenovela, come se fosse a disposizione un tempo infìnito e l'unico problema rimanesse quello di aggiungere puntate senza senso ad altre inutili e noiose. Il Governo continua a lavorare, il sindacato ad arrancare dietro sempre più faticosamente, la Confindustria rimane a guardare; mentre tutti gli altri aspettano .... La Dc ha investito le sue ultime risorse (sono ancora tante) e già vede nel movimento di Mario Segni l'alternativa a se stessa. Il Pds di Occhetto lo troviamo da tutte le parti, a volte con «i tradizionalisti»e a volte con «gli innovatori». Sembra quell'ospite che viene invitato a tutte le feste non già perché è importante e simpatico, ma perché gli altri si divertono a prenderlo in giro. In ogni caso c'è. Nel frattempo, Rifondazione comunista si appresta a divenire una piccola (non troppo) Lega rossa fermamente decisa a difendere gli interessi di VIICongressoPsi. Imola1902 6 una classe operaia che ormai esiste soltanto nella testa della «terribile coppia Cossutta-Garavini». La Malfa e Orlando per ora fanno molto rumore, ci auguriamo per nulla. E il Psi? Non lo riconoscereste più! Diviso e lacerato quanto era unito e monolitico, in forte calo elettorale e in piena disgrazia politica, il partito del garofano ha perso in pochi mesi tutto quel consenso che aveva raccolto in tanti anni, senza per altro aver visto crollare Muri ed ideologie. Non è neppure sufficiente dare la colpa ai mariuoli. Nessun altro partito ha gestito così male gli effetti della comune disgrazia di Tangentopoli. Ci sono stati, e grandi, degli errori soggettivi del gruppo dirigente e del segretario del partito, il quale, con il suo accanimento, non difende più alcuna prospettiva, ma solo se stesso e la sua famiglia. Non è certo un buon servizio che rende al Psi. Soprattutto dimostra ancora una volta di non aver capito la situazione e che per lui è venuto il tempo di fare altre esperienze. Per fortuna, il governo Amato ha non solo retto l'emergenza, ma anche salvato l'onore dei socialisti e del sistema politico, il quale non è stato travolto ed ha avuto l'opportunità di rinnovarsi, grazie ad un governo che in un momento difficile ha saputo parlare al Paese con il franco linguaggio della chiarezza e del coraggio.
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