Il Bianco & il Rosso - anno III - n. 35 - dicembre 1992

' .Pll~ BIANCO lXILROSSO ATTUALITÀ Elogiodi unGoverno piùfortedeisuoinumeri di Giuliano Cazzola E singolare. Ormai sulla scena della politica italiana si recita da mesi una commedia dall'intreccio complicato e dal finale imprevedibile, nella quale tuttavia gli attori hanno scelto parti ben definite e ruoli ancora più netti. Protagonista principale è il Governo Amato, essere ricordata come il governo che ha modernizzato il Paese facendogli assumere risolutamente una fisionomia europea. Ha avuto dal sistema politico un'ampia delega ad affrontare la fase dell'emergenza; il Governo non si è certo tirato indietro e ne ha fattobuon uso. Al suo fianco, sia pure in posizione dialettica, hanno svolto un ruolo importante le Confederazioni sindacali: in generale sempre responsabili, a volte a corto d'idee, altre volte a caccia di farfalle. Eppure, l'autunno del 1992, anche grazie a Cgil, Cisl e Uil è potuto trascorrere in un contesto di sopportabile e comprensibile conflittualità sociale, visti i cambiamenti che sono stati necessariamente portati in alcuni capisaldi del vivere civile. una sorta di «malato immaginario» che tuttavia dà costantemente prova di buona salute e di una vitalità sorprendente, ben superiore a quelle, che sulla carta, sembrano essere le sue forze. Il Governo ha superato prove di enorme difficoltà, si è misurato con sfide inaudite e, nello stesso tempo, si è preso la briga d'impostare (e realizzare) un cambiamento tanto radicale e profondo del Paese e dei suoi più reconditi e custoditi «santuari», da sollecitare in tutti gli osservatori solo stupita ammirazione. Il fatto che in pochi mesi si sia potuto mettere ordine (certo, si poteva fare meglio) in settori vitali come la previdenza, la sanità, il pubblico impiego, la finanza locale, le privatizzazioni (ovvero lo smantellamento del nostro socialismo reale), tra l'altro con una maggioranza esausta, infida e ridotta per di più all'osso, è la prova evidente che la governabilità non dipende soltanto dalle riforme istituzionali e dai meccanismi elettorali, ma anche dalla chiarezza degli obiettivi politici e dalla determinazione con cui si perseguono. Così la compagine del dottor Sottile si avvia ad 5 E i partiti? Quale ruolo svolgono nella nostra commedia? Il discorso si fa più confuso, dato che essi sono rimasti sullo sfondo, recitando spesso con svogliatezza, dimenticandosi la parte, scambiandosi i costumi e le maschere, osservando l'azione del governo come se si trattasse dell'esecutivo di un altro Paese. In generale, hanno pensato alle riforme o a rifondare il sistema politico. I loro gruppi dirigenti si sono spaccati: alcuni si sono dedicati ai lavori dell'apposita Commissione bicamerale che è diventata il salotto buono delle forze più legate al sistema politico della prima Repubblica; altri, più disinvolti, si sono dedicati a far germogliare nuo-

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