Il Bianco & il Rosso - anno III - n. 35 - dicembre 1992

progetto attuale, la costruzione del quale avviene nel continuo cambiamento. È stata sicuramente decretata la fine dell'uguaglianza intesa come soddisfazione di bisogni uguali e si dovrà diffondere la cultura delle pari opportunità, per dare a ciascuno inizialmente secondo i propri bisogni e creare le condizioni per riconoscere e valorizzare i meriti di singoli uomini e singole donne. La fine dei bisogni uguali non ha eliminato le cause di discriminazione, ed alcune rischiano di essere ancora più pesanti in una società evoluta e competitiva. Da questo punto di vista è significativo considerare quanto pesi il prossesso delle conoscenze; l'emarginazione oggi può essere più pesante per un'iniqua redistribuzione del sapere piuttosto che della ricchezza. È un'emarginazione che pesa non solo sulle condizioni di vita, ma anche sulla partecipazione alla vita democratica, sulla consapevolezza consentita nell'operare le scelte sul piano individuale ed in rapporto alla collettività. Tutto questo appare ancora più evidente nelle fasi di crisi economica - come l'attuale - nelle quali vengono meno o si riducono considerevolmente le possibilità di una redistribuzione diffusa della riccheZ?.a. L'esistenza di un progetto politico e di una forza politica che definiscano regole per il mercato e la concorrenza, mettano ..Pll• BIANCO lXII.ROSSO • 11•#•lil ordine nell'accumulazione e nell'impiego della ricchezza, pongano limiti alle disuguaglianze sono ancora essenziali e determinanti per l'Italia e per la costruzione dell'Europa sociale e politica. Il socialismo democratico in Italia per avere un futuro deve però recuperare un ritardo enorme accumulato nei confronti del lavoro. Il Pds, nonostante alcune affermazioni fatte, stenta ad affrontare la questione in termini diversi dal conflitto capitale-lavoro come antagonismo. Il Psi e il Psdi lo hanno di fatto perso di vista. È più presente l'aspetto occupazione, ma è molto trascurato il lavoro inteso come risorsa per la società, come fattore della produzione al quale riconoscere anche spazi di partecipazione al potere. Gli uomini e le donne, lavoratori dipendenti non sono i soggetti di cui i due partiti hanno assunto la rappresentanza con priorità, ma soprattutto non è più apparso chiaro per quali problemi e per quali programmi i partiti socialisti hanno stretto con loro un patto, al quale i lavoratori e le lavoratrici possano chiamarli a rispondere per le loro responsabilità. È difficile parlare di equità e di società equa in assenza di questo presupposto. La conclusione a cui pervenire è che esistono ancora presupposti e spazi perché il cambiamento per una società libera, equa e giusta non sia affidata in futuro ad una forza genericamente progressista, ma alla 24 sinistra guardando alla socialdemocrazia. La fine delle ideologie non ha segnato la fine dei valori del socialismo. L'onestà, la responsabilità, la solidarietà, la giustizia non sono rifiutati. C'è però un aspetto che deve preoccupare per il futuro della sinistra ed al quale porre immediatamente riparo. Questi valori sono scelti da uomini e donne per viverli essenzialmente nelle scelte individuali, praticandoli anche in ambiti di vita in collettivo. Basta pensare alla disponibilità presente nei giovani per le esperienze di volontariato. Sono spesso rifiutati quando sono imposti da soggetti istituzionali screditati per responsabilità degli stessi partiti che più dovevano ancorarsi a quei valori. Ad esempio il rifiuto alla solidarietà esercitata attraverso il prelievo fiscale e lo stato sociale ha indubbi elementi di egoismo e di voglia di accumulare ricchezza e darsi uno status per questa via, ma c'è anche il rifiuto ad affidare allo Stato, nelle sue articolazioni, un compito di solidarietà quando questo non si coniuga più con onestà, responsabilità e giustizia. Ricostruire le condizioni per la politica e contemporaneamente riviverne con coerenza le idealità ed i valori: si tratta di due obiettivi da perseguire con grande tempestività per dare ancora prospettiva alla socialdemocrazia come idea progressista.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==