.P.ll, BIANCO lXILROSSO i 11#10IFI Il futuro è di unsocialismo di nuovo nestoe credibile arlare del futuro della sinistra P ed in particolare del socialismo democratico nel nostro Paese impone - come per ogni altra realtà europea e del mondo - di riflettere sulle conseguenze del crollo del comunismo e sulle ricadute negative che, nell'immediato, hanno pesato in termini di prospettiva e di consenso per i partiti della socialdemocrazia come forza di progresso. Inoltre in Italia abbiamo vissuto e stiamo vivendo una specificità che ha messo in discussione alcune premesse indispensabili per delineare il futuro del socialismo e della sinistra. Le vicende di corruzione hanno investito il sistema dei partiti. Hanno pesato però in particolare sul Psi per non aver colpito con immediatezza quei comportamenti che hanno pesato indirettamente sulla dignità e sul senso di appartenenza di quanti - iscritti ed elettori - si identificavano nell'essere di sinistra in quanto socialisti, e per non aver dato segni tangibili di volontà di rinnovamento e di moralizzazione del Partito. Questo fatto porta oggi a pensare alla sinistra dovendo ripartire dalla ricostruzione delle condizioni per fare politica. La «qualità» della politica, la sinistra o la socialdemocrazia sono scelte che hanno bisogno di questo momento immediatamente precedente. Le condizioni oggi indispensabili per ricostruire la politica sono essenzialmente due: riaffermare e praticare il valore dell'onestà; ridefinire le regole elettorali e istituzionali che rendano compiuta la democrazia nel nostro Paese, consentendo l'alternanza al governo tra schieramento conservatore e progressista. Infatti, da un lato, se non viene ribadito di Anna Carli il valore dell'onestà finisce per venire a mancare il presupposto per l'adesione ideale ad un partito, non si ricostruisce la fiducia tra cittadini e partiti e di conseguenza tra elettori ed eletti. La politica fatta dagli onesti rischia di identificarsi solo per questa sua condizione come progetto progressista. Nuove aggregazioni possono nascere e ricevere consenso perché il leader è garante del rispetto di questo valore, facendo divenire di fatto secondaria se non indifferente l'esistenza e la qualità del progetto da costruire. Dall'altro lato, l'importanza delle nuove regole è tale che diviene fondamentale l'alleanza con quelle forze che - senza soffocare il pluralismopolitico che caratterizza la scena politica italiana - garantiscono l'impegno per realizzare quella individuata come seconda condizione per la politica. Questo può ingenerare l'errore che ciò che si costruisce per ricreare le condizioni necessarie per la politica sia da identificare automaticamente con la sinistra del futuro. Quanto ha contraddistinto in questi due anni l'Occidente europeo, e l'inadeguatezza della socialdemocrazia ad essere riferimento per l'ansia di libertà, di giustizia e di benessere esplosa nei Paesi dell'Est, faranno segnare, nel futuro prossimo, forti momenti di cambiamento nella stessa socialdemocrazia europea, riferimento per la sinistra italiana. Un nuovo protagonismo della socialdemocrazia sarà riproposto dalle stesse vicende che a livello internazionale - ed in Europa in particolare - stanno contraddistinguendo la realtà economica con l'accentuarsi dell'interdipendenza tra i sistemieconomici dei diversi Paesi. Fin quando sono esistiti i due blocchi - occidentale e comunista - è esistita una sorta di solidarietà economica entro il bloc23 co occidentale. Essanon si è poi trasformata in cooperazione come poteva far pensare l'accentuarsi dell'interdipendenza economica internazionale, in concomitanza della caduta del comunismo. Anzi ha visto accentuarsi aspetti di forte competitività tra gli stessi Paesi dell'area occidentale, mentre l'economia di mercato diveniva il riferimento sempre più generalizzato. Questo impone di affrontare con un'ottica più complessa il rapporto tra economia di mercato e regole, tra proprietà del capitale e attività economiche come fonte di sviluppo e non solo di crescita nell'ambito dei diversi Paesi, ed anche come occasione di innalzamento della qualità sociale. Lo stesso problema ambientale impone la «socializzazione» delle risorse naturali. L'economia di mercato dovrà cessare di considerarne alcune (come aria ed acqua) prive di valore,ma la loro proprietà non dovrà essere acquisibile, dovrà rimanere diffusa tra i cittadini e le popolazioni attuali e future. Questo comporterà per il sistema accettare regole che ridisegneranno la struttura dell'intera economia, non solo per le tecnologie imposte, ma anche per le modalità e gli itinerari di decisione individuati per addivenire alle scelte di investimento e di utilizzo delle risorse. Tutto questo porta a prevedere che non solo la sinistra, ma anche la socialdemocrazia hanno ancora futuro. Del resto il fatto che nella società occidentale e nel nostro Paese lo sviluppo, la complessità e l'articolazione sociale, nonché l'aumento del benessere abbiano portato uomini e donne ad una maggiore consapevolezza di sé, ed abbiano decretato la fine di una classe operaia omologata ed omologante, questo fatto non ha certo posto fine al bisogno di Stato sociale, risultato tangibile del socialismo occidentale. Una società equa e giusta è ancora un
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