Il Bianco & il Rosso - anno III - n. 35 - dicembre 1992

.P!LBIANCO lXILROSSO lii•#Oiiil PerunnuovoPsi: i cambiamenteicessari L a creazione di una società giusta, fine ultimo dell'azione dei socialisti, non sembra purtroppo essersi realizzata in nessun Paese. Indubbiamente il crollo del murodi Berlinoe la fine del bipolarismo Usa-Urss, che hanno effettivamente sancitoil fallimentodel progetto politico comunista, hanno avuto effettinegativi anche sull'azione dei partiti socialisti europei. Non è stata colta la portata della scomparsa del comunismoa livellonazionaleed internazionale. Non è stata elaborata una politica nuova, in grado di aggregare nuovoconsensoo di «sdoganare»la massaelettorale ex comunista. Nei Paesi in cui la Sinistraed i socialisti ricoprivano incarichi di Governo - Francia, Spagna e Portogallo - la reazione in termini di politiche di governo è risultata datata ed ampiamente insufficiente. In Italiail Psi - che rappresenta da sempre un punto di riferimento per la sinistra riformista, democratica e di stampo europeo - veste oggi i panni del più fedele alleato della Democrazia Cristiana. Alla scomparsadel Pci, all'iniziodegli anni Novanta, il Psiha rispostorendendo più stretti i legami con il partito di maggioranza relativa e facendo calare dall'alto aspri giudizi di generica inaffidabilità sulla nuova formazionepolitica alla sua sinistra, il Partito Democraticodella Sinistra. Naturalmentel'alleanzacon lo Scudocrociato - alleanza sempre meno articolata, paritaria e conflittuale, tendente piuttosto a diventare un rapporto di sudditanza - non ha premiato il Psi sul piano elettorale. Maoggi l'alleanza con la DemocraziaCristiana, espressione del Governo Amato, rappresenta, come quasi tutte le forze politiche riconoscono, la premessa per il midi Rossella Artioli '} ?' I.A IGILI IIJWIIICCO Ji,OC,lftUITII .... 1910 "p,=,,.,,.,.l gliore dei Governi possibili nella situazione politica data. Inoltre, pur essendo «figlio della necessità», esso tenta di svolgere una incisivaazione in termini di risanamentodella finanzapubblica, lottaalla criminalitàorganizzatae recupero di efficienza dei pubblici servizi. Tuttaviail Psi sembra trascurare nella prospettiva le gravi conseguenzedi un appiattimentofilodemocristianodella nostrapolitica e di una conseguente ingessaturadi qualsiasiiniziativa. Gli ultimi esecutivi guidati da esponenti di Piazza del Gesù (e segnatamente gli ultimi Governi Andreotti) hanno lasciato pesanti eredità: grave dissesto dei conti pubblici, ripresa inflazionistica,un'economiareale da tempo«seduta» ed un fiscolargamente inefficiente.Aquestobilancionegativola campagnaelettoraleper le elezioni politiche del 5 aprile ha confermato un'alleanza pre-elettorale con il partito di maggioranza relativa, avendo però rifiutato una riforma elettorale che ne rendesse meno periglioso il cammino. La non comprensione che gli equilibri internazionali che avevano governato il 22 mondo per decenni stavanomutando profondamente, la sottovalutazionedomestica della portata e delle conseguenze del voto referendario e delle elezioni che si sono succedute in questiultimimesie della questionemorale,hanno profondamenteincrinato l'unità interna del Psi. Ora il Psi è diviso. Intanto, mentre alcuni osservatori politici interessatigià tendono trappole al compagno Amatoe parlano di rimpastodi Governo (pensando in realtà ad una crisi al buio per bloccare il processodi risanamento economicoe di privatizzazioni), il Psi ed altri Partitinon riescono a tradurre la questionemoralein questione politica con iniziativelegislativeadeguate. La legge elettorale, la riformadel finanziamentoai Partiti, la moralizzazionedelle campagne elettorali e nuove e più trasparenti regole per gli appalti pubblici sono oggetto di convegni e tavole rotonde, ma non di decisioni ed esiti legislativi. Lentezzeed indecisioni rischianodi rendere più confusa la situazione, dando fiato a chi impropriamentevuoleoccupare spazi propri della politica o a forze le cui proposte si caratterizzano per contradditorietà, irrazionalità e inaffidabilità. Il primo grande appuntamento che oggi possasbloccare la situazioneè, a mioparere, una riforma elettorale che, privilegiando il sistemamaggioritario - uninominale a doppio turno, riconduca il consenso del Partito alle persone e permetta nel contempo di scegliere la maggioranza di Governo. Solocosìsi potràselezionarecon«controlli di qualità»il personalepoliticoe ricomporre un rapporto di fiducia con la gente. Tuttointorno a noi sta cambiando e speriamoche possaessere smentitoil sublimato italicodel «cambiaretutto per non cambiare nulla».

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