~.IL BIANCO lXIl,ROSSO Mii•Mil•d Italia, per rendersi conto che la collocazione dei vescovi ha un grande peso per la vita interna, e anche per la vita politica, delle diverse comunità cristiane. Dove il vescovo, per intenderci, è collocato su una fronte avanzato, in un senso o nell'altro, avremo in genere un gruppo nutrito di preti e laici che lo seguono, ma anche gruppi di resistenza diffusa che spingono in direzione opposta. È noto, per esempio, e non è solo un caso, che a Bologna si collocano gruppi cattolici più a sinistra, se cosi possiamo esprimerci, in controtendenza cioè rispetto all'orientamento del cardinale Biffi,ma anche gruppi cattolici nostalgici della contrapposizione netta al comunismo, addirittura su posizioni di destra esplicita, filofascista.Dove il vescovo, come accade in gran parte delle diocesi, tende a posizioni sfumate, neutrali, allora è più difficile che • 1VI \ i• ProP-. 1W' 11d8 ...... -- 19 sorgano iniziative cattoliche decise, in un senso o nell'altro, e tutto appare ovattato nei toni apparentemente grigi dell'ufficialità. In ogni caso va ricordato che se qualcosa è davvero vivo,oggi, da noi, questo è proprio certo mondo cattolico di diversissimi orientamenti, ma che si muove, che si articola, che non teme di sporcarsi le mani. Penso a tutto l'arcipelago del volontariato cattolico, che riguarda più o meno da vicino tra i 5 e i 6 milioni di persone. Penso all'Azione Cattolica e alle Acli, a Comunione e Liberazione e alla Fuci, ai gruppi missionari e di assistenza sociale, alle Comunità terapeutiche sorte attorno a figure religiose di spicco, come don Gelmini, don Picchi, don Ciotti, don Bensi, don Gallo, e simili... Una mappa di questo mondo, forse, varrà la pena di farla in altra occasione.
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