,{)JL BIANCO lXItROS.SO Mii•Mi•II fedeltà allo stile e alla lezione di vita di papa Paolo VI. Leader naturale di questo gruppo, molto numeroso, sarebbe il cardinale di Milano, CarloMariaMartini, che tuttavia è restio ad assumere questo ruolo. Egli è l'uomo della Chiesa italiana che gode di maggior prestigio nell'episcopato mondiale, e anche tra i cardinali di tutto il mondo. È stato eletto presidente della Conferenza dei vescovi europei. Sono in molti a pensare che nel caso ipotetico di un nuovo Conclave egli avrebbe una indicazione immediata e maggioritaria. E tuttavia Martini non è leader effettivo, nella Chiesa italiana, non vuole esserlo, e non gradisce affatto di essere indicato come l'alternativa agli orientamenti dell'attuale pontificato. Molti lo ammirano, e lo stimano, ma dalla sua parte c'è, dichiarato, solo l'appoggio della sua Compagnia di Gesù. Egli, infatti, viene dai Gesuiti. Un leader mondiale che non vuole avere seguaci. E cosi il gruppo dei vescovi di Centrosinistra è più variegato di quanto si pensi, e si può dividere in due sottogruppi, i montiniani, come vescovi fedeli al carisma e allo stile di Paolo VI, e gli spiritualisti, che accentuano il senso della preghiera, della profezia interiore, e diffidano dei gruppi rumorosi, dei legami con la politica e con gli affari, e anche dei mezzi di comunicazione. Tra i montiniani si segnalano il cardinale Marco Cé, patriarca di Venezia, cremasco, 67 anni, e il cardinale SalvatorePappalardo, arcivescovo di Palermo, agrigentino, 74 anni. Ci sono poi Egidio Caporello, padovano, 61 anni, oggi vescovo di Mantova, che fu vicinissimo a Paolo VI, e Lorenzo Chiarlnelli, di Rieti, 57 anni, vescovo in Ciociaria, stimato come teologo e come pastore. Del gruppo fanno poi parte i bergamaschi Clemente Riva, 70 anni, oggi ausiliare di Roma, Gaetano Bonicelli, 68 anni, oggi vescovo a Siena, e Santo Quadri, 73 anni, oggi vescovoa Modena. Crescente prestigio gode AlessandroPlotti, bologn~se, 60 anni, oggi arcivescovo di Pisa. Con questi anche Giuseppe Agostino, calabrese di Reggio, 64 anni, vescovo a Crotone, eletto dai vescovi italiani vicepresidente della Cei e da essi preferito al cardinale Giordano, proposto dalla presidenza. Un altro vescovo di valore è BenignoPapa, leccese, 57 anni, biblista, oggi a Taranto. Da ultimo si può segnalare RaffaeleNogaro, 59 anni, friulano, vescovo a Caserta e Sessa Aurunca, accusatore dei politici corrotti, anche e soprattutto Dc. Vengono poi, nello stesso settore, gli spirituali18 sti, che danno una maggiore accentuazione ai valori interiori. Tra essi spicca il cardinale di Firenze, Silvano Piovanelli, fiorentino del Mugello 68 anni. Si segnalano poi Daniele Ferrari, bergamasco, 72 anni, vescovo di Chiavari, Angelo Comastri, grossetano, 49 anni, vescovo a Massa Marittima, e SalvatoreBoccaccio, romano, 54 anni, vescovo di Poggio Mirteto. E naturalmente molti altri, che restano nascosti e passano inosservati per l'opinione dei mezzi di comunicazione, ma non per i loro preti e i loro fedeli. Questo, che possiamo indicare come gruppo dei Conciliari di centro, è forse ancora oggi il gruppo più numeroso in assoluto, tra i vescovi italiani. e) Area dei Conciliari di Sinistra. Trai vescovi Conciliari ci sono anche quelli che per caratteristiche particolari di impatto nell'opinione pubblica sono indicati come esponenti della Sinistra progressista. Leader storico, anche se involontario, è certamente LuigiBettazzi, trevigiano, 69 anni, vescovo di Ivrea, noto anche per una lettera al segretario del Pci, Enrico Berlinguer, che fece molto scalpore a metà degli anni '70. Un altro esponente è AntonioBello, pugliese del Salento, 57 anni, vescovo di Molfetta, per tutti Don Tonino, che ha fatto della pace e della tutela dei poveri e degli immigrati la ragione di fondo del suo ministero di vescovo. Sulla stessa linea, ma più prudente, AlfredoBattisti, padovano, 67 anni, arcivescovo di Udine. Più progmatico, ma collocato dall'opinione pubblica nella sinistra progressista, AntonioRiboldi, milanese, 59 anni, prima celebre come parroco di Gibellina terremotata e abbandonata, dal 1968in poi, e dopo inviato come vescovo ad Acerra, disastrata anche essa dal terremoto e dal dopoterremoto, dalla camorra e dalla povertà, tre nemici contro cui ha ingaggiato, ormai da più di dieci anni, una battaglia coraggiosa. Sono essi le punte di diamante di un gruppo di cui fanno parte ancora parecchi vescovi, l'ala progressista e audace del numeroso episcopato italiano. Conclusione Alla fine di questo elenco, che può apparire arido, ci si può chiedere quali siano le conseguenze pratiche delle diverse collocazioni surriferite. Anche se esse non appaiono sempre all'opinione pubblica, basta conoscere un po' le cose cattoliche, in
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==