.PlLBIANCO l.XILROSSO L'EUROPA E IL MONDO Polonia: acquemenoagitate?* L a formazione all'inizio del mese di luglio 1992di un governo di maggioranza, guidato dalla Sig.ra Hanna Suchocka dell'Unione democratica, basalo sulla tradizionale unificante di Solidarnosc, sembra aver messo fine a mesi di agitazioni sullo scenario politico polacco. Dopo le controversie che hanno caratterizzato il governo del Primo Ministro Jan Olszewski e le incertezze determinate dal tentativo infruttuoso - durato un mese - del suo successore, il giovane dirigente del Partito dei contadini Waldermar Pawlak, di dar vita a un nuovo governo, il sistema politico polacco sembra essersi salvato dal caos. Ciò non significa che i tre problemi fondamentali che complicano la vita politica attuale della Polonia - l'estrema frammentazione del Sejm, le divisioni all'interno dell'exblocco di Solidarnosc e la questione del ruolo del presidente Walesa nei confronti del governo e del Sejm - siano stati risolti. Tuttavia, si colgono segnali dell'esistenza del desiderio di compromesso e cooperazione tra i vari soggetti politici e ciò alimenta la speranza che il nuovo governo sia in grado di eliminare, se non tutti, almeno una parte degli ostacoli che impediscono il funzionamento normale del sistema politico polacco. La caduta del governo Olszewski Il 5 giugno il Sejm polacco ha costretto il governo di minoranza del Primo Ministro Jan Olszewski a rassegnare le dimissioni con 273 voli a favore, 119 contrari e 33 astensioni. La caduta del governo Olszewski - il terzo dalla vittoria di Solidarnosc nel 1989 - formato da una coalizione di centrodestra dell'Alleanza di centro (Pc), dell'Unione nazionale cristiana (Zchn) e dell'Alleanza dei contadini (PI), non è stata una sorpresa. In realtà, l'amministrazione aveva perso da tempo efficacia a causa delle contraddizioni interne della sua politica economica che, in contrasto con le ripetute assicurazioni del governo, non era altro che la continuazione del piano Balcerowicz, e dei continui conflitti con il presidente Walesa * Uno studio del Parlamento europeo. Divisione per l'Europa centrale ed orientale. 43 il cui ruolo, nelle intenzioni dell'amministrazione Olszewski, doveva essere unicamente simbolico. Incapace di approvare leggi importanti, il governo aveva iniziato a concentrarsi in maniera crescente sulla questione della «decomunistizzazione». Tale questione ha infine accelerato la sua caduta. Il 28 maggio il Sejm aveva votato unarisoluzione controversa con la quale si obbligava il ministro degli interni a pubblicare, entro il 6 giugno, i nomi degli esponenti pubblici che nel periodo tra il 1945 e il 1990 avevano collaborato con i precedenti servizi di sicurezza. Ben presto, tuttavia, vennero sollevali dei dubbi in merito all'accuratezza degli elenchi e alla competenza delle persone incaricate di effettuare tale operazione. Quando si scoprì che gli elenchi contenevano i nomi di diversi esponenti fortemente anticomunisti che avevano subito una repressione violenta a causa della loro attività d'opposizione e che il governo aveva presumibilmente cercato di utilizzare tali elenchi per ricattare i gruppi presenti al parlamento al fine di ottenere il loro sostegno, i deputati reagirono con
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==