Il Bianco & il Rosso - anno III - n. 33 - ottobre 1992

.{)JL BIANCO lXIL HOSSO ■l■)QQI it11~•hl~►4 • Riceviamo dal Presidente del Mouvement international Aid Quart Mond la lettera che volentieri pubblichiamo. Pierrelaye, 14 settembre 1992 Egregio Direttore, Il 17 ottobre 1987 è una giornata storica. In quel giorno i più poveri del mondo intero hanno dimostrato, insieme ad altri cittadini, di essere i primi che rifiutano la povertà estrema. Molti membri del Parlamento europeo si erano associati a quell'avvenimento, sia con la loro presenza che inviando un messaggio di solidarietà. In-quello stesso giorno il padre Joseph Wrésinski ha inaugurato un monumento alle vittime della miseria, sulla piazza della libertà e dei diritti dell'uomo a Parigi. Questo monumento chiama tutti gli uomini ad unirsi nella lotta contro la miseria. Da quel giorno, quel monumento e la data del 17 ottobre hanno avuto una risonanza mondiale. In questo giorno nel mondo intero famiglie immerse nella povertà hanno inaugurato l'usanza di riunirsi con uomini e donne di ogni cultura, indirizzo politico e spirituale. E così è nata, attorno alle vittime della miseria, nel cuore degli esseri più umiliati, una giornata mondiale del rifiuto della miseria. Le famiglie che soffrono la povertà desiderano offrire questa giornata alle Nazioni Unite che dovrebbero riconoscerla ufficialmente, permettendo così a tutti i cittadini del mondo di manifestare la loro volontà di unirsi per distruggere la miseria. È per questo che noi speriamo vivamente che Lei accetterà di associarsi alla loro speranza inviando un Appello alle Nazioni Unite, testimoniando così gli sforzi che nel mondo intero si fanno a favore dei più poveri, e di tanti altri. Vengo quindi a dirLe quanto saremo felici di incontrarla il 17 ottobre 92, durante la commemorazione che avrà luogo tra le 15 e le 16, a Parigi, nella Piazza del Trocadero, o a Bruxelles, sulla Spianata del Cinquantenario. La prego di gradire, Signor direttore, l'assicurazione della mia piena stima. A. A. de Vos van Steenwijk Lettera a Pierre Camiti. Direttore de «Il Bianco & il Rosso» Caro Direttore, in questa Italia così oppressa dalla partitocrazia, dal potere occulto della malavita, dalle tangenti divenute obbligatorie per chi vuole «operare», dall'oppressione fiscale che vorrebbe risanare un deficit provocato dalla demagogia di politici sciuponi e spesso corrotti, in una Italia costellata di Enti inutili e parassitari, di patronati e padrinati, di maxistipendi e di pensioni irrisorie, la voce del suo giornale rappresenta una boccata di ossigeno, di riscatto morale e di indipendenza ... La rinascita è possibile, come dite spesso con gli articoli ed i dibattiti, ma attraverso uomini nuovi ed un nuovo modo di fare politica, che privilegi gli interessi collettivi, elimini corruzione e sprechi, che tanto hanno pesato sulla realtà del nostro Paese... A me pare che in Lei, sia nel suo impegno sindacale che nel suo attuale impegno al Parlamento europeo, sia sempre rimasta intatta questa coerente ricerca della migliore qualità del vivere e dell'agire per tutti. A me pare che il suo ideale sia stato sempre quello della coniugazione di Cristianesimo autentico e di Socialismo umanitario e democratico, e ciò ha ispirato anche le sue azioni più coraggiose ... È quanto fanno i migliori cristiani di sempre, per riavvicinare gli emarginati e gli ultimi a Dio e alle istituzioni. Una reale uguaglianza, senza barriere di religione, di razza, e di classe sociale è sempre stato il suo ideale, in cui le fonti cristiane e l'ispirazione autenticamente socialista, cioè nata dalla concezione democratica del vero cristianesimo si uniscono in armonia. Questo è il mio ringraziamento, con l'augurio migliore: le istituzioni pubbliche, e gli italiani degni di rispetto vero, hanno bisogno di uomini onesti e disinteressati, che fanno del Bene pubblico l'unico e solo obiettivo della loro militanza politica e sociale. Cordialmente M. Rosaria Delli Carri 65

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