per migliorare la qualità della vita di lavoro. Non a caso il tasso medio di sindacalizzazione è in costante discesa: dal 1960ad oggi è passato dal 35% al 25%. Non a caso le condizioni di lavoro per molti giapponesi sono estremamente pesanti e richiedono veri e propri «sacrifici»personali; l'esempio tipico di questi disagi è il tempo di lavoro: un giapponese in media lavora in un anno 2189 ore ovvero 200 ore di più di un americano, 500 ore di più di un tedesco e 300 ore di più di un italiano e buona parte delle ore di straordinario non vengono pagate. Questi sacrifici personali si traducono spesso in situazioni di grande stress che in RIFERIMENTIBIBLIOGRAFICI - AA.VV. [1991] Economia e società in Giappone, Il Progetto, anno XI, N. 66. - M. ALBERI [1991) Capitalisme contre Capitalisme, Parigi, Alcam. - M. AOKI [1991) La microstruttura dell'economia giapponese Milano, F. Angeli - G. CERRUTI [1991] Giù dal fordismo, corso Marconi sperimenta la catena giapponese, Politica ed Economia, a. XXVII, n. 6, giugno. - B. CORIAT [1991] Ripensare l'organizzazione del lavoro. Concetti e prassi nel modello giapponese, Bari, Dedalo (Penser a' l'envers, Paris, Christian Bourgois Editeur, 1991). CH. DEUTSCHMANN [1990] ,{}_{I, BIANCO l.XILROSSO • HMi811 ii I i Mi t1~1•Uii alcuni casi (oltre diecimila lo scorso anno) sfociano nel karoshi o morte per super lavoro o in suicidi causati dall'esaurimento nervoso (cinquemila casi nel 1991). Grandi questioni sociali restano aperte in Giappone e a quanto pare il modello di sindacato d'impresa è per sua stessa natura meno in grado e meno interessato ad intervenire. Per esempio è attualmente impossibile immaginare in Giappone un'azione uniforme e solidale dei sindacati di impresa sul problema delle pensioni di vecchiaia e sulla riassunzione degli «anziani» estromessi dal mercato dal lavoro a 55 anni e non in grado di sopravvivere con la L'organizzazione giapponese, la sua in- . fluenza sul management e sulle relazioni industriali dell'Europa occidentale, Sociologia del Lavoro, a.XIII, n. 41-42. - I. DIAMANTI, P. GURISATTI [1991] Guardare al Giappone per prendere sul serio l'Italia, Il Progetto, a. XI, n. 66 - R.PH. DORE [1990) Bisogna prendere il Giappone sul serio. Saggio sulla varietàdei capitalismi, Bologna, Il Mulino. - R. DORE [1991] Un modello utile per l'Occidente? Il Progetto, a. XI, n. 66. - R. FLORIDA, M. KENNEY[1991] Organisation vs. culture: japanese automotive transpalts in the US. , Industriai relations Journal, v. 22, n. 3. - P. GURISATTI [1991] Imprese e integrazione d'impresa, Il Progetto, a. XI, n. 66. 56 pensione minima. Concludendo possiamo dire che emergono anche qui problemi strutturali legati sempre più alle condizioni effettive di vita dei cittadini giapponesi; problemi che forse dovranno portare ad un ripensamento di alcuni dei cardini del modello giapponese. Come ha scritto Akio Marita - presidente della Sony - bisognerà che il Giappone si adegui alle regole del gioco e che si cominci a ridurre l'orario di lavoro ad aumentare salari e dividendi ed a smantellare il protezionismo. In una parola anche i giapponesi dovranno poter dire di «no», qualche volta. - M. LA ROSA (ed.) [1989] Il modello Giapponese, Milano, F. Angeli - Y. KUWAHARA [1989] Industriai relations system in ]apan, Japanise Industriai Relations Series, Il. 16 - H. KOBAYASHI[1990) L'operaio giapponese alla catena, Politica ed Economia, a. XXI, n. 3, Marzo. - H. KOBAYASHI[1991] Italia e Giappone: un confronto, Il Progetto, a. XI, n. 66 - M. MORISHIMA [1984] Culture e tecnologia nel successo giapponese, Bologna, Il Mulino. - Y. YAMAGUCHI [1991] Lavoro e relazioni industriali, Il Progetto, anno XI, n. 66
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