Il Bianco & il Rosso - anno III - n. 31/32 - ago./set. 1992

~!LBIANCO l.XILROSSO ATIUALITÀ Algeria:lostranosilenziodell'Europa di Stefano Allievi assassinio di Mohamed Boudiaf ha aperto un nuovo capitolo della crisi algerina, ma non ha LI certo contribuito a chiarire il quadro della situazione, men che meno agli occhi dell'osservatore europeo. È per ora inutile, data la scarsità di fonti dirette, addentrarsi nelle ipotesi su chi sia stato e perché. Restano i dubbi, e molto spessi, sulle troppo frettolose versioni ufficiali finora avanzate. Ci si può limitare a registrare il paradossale risultato che un atto così grave, che ci si sarebbe aspettati di veder provocare un'ulteriore radicalizzazione delle posizioni, stia servendo invece a una resa dei conti all'interno del potere e stia spianando la strada, pare, a una qualche forma di riconciliazione nazionale, su cui sarà bene comunque, per ora, non sbilanciarsi troppo. Quello che invece inquieta, anche perché ci coinvolge direttamente, è il ruolo, o la mancanza di ruolo, dell'Europa, su cui vale la pena di spendere un ragionamento. Il silenzio, e un silenzio alquanto imbarazzato, è calato sull'Algeria già da tempo. Fin da quando, nel gennaio di quest'anno, il Fronte Islamico di Salvezza, che già aveva vinto le elezioni municipali, aveva vinto anche nel primo turno delle elezioni generali e si apprestava a un ingresso trionfale in parlamento nel secondo turno. Senonché, vale la pena ricordarlo, quello che non si può definire di5 versamente che un golpe militare ha sospeso, come si dice eufemisticamente, il processo elettorale, arrestato i leaders del Fis insieme a migliaia di militanti islamici, instaurato lo stato d'assedio ecominciato una nuova «fase di transizione», non è chiaro verso che cosa. L'Europa si è sollevata in una corale disapprovazione? I governi hanno dichiarato l'embargo? La sinistra, così giustamente sensibile alla difesa dei diritti umani e della democrazia, ha mobilitato le masse? Il sindacato ha espresso indignazione? Ci sono state manifestazioni, appelli, inviti al boicottaggio? Se non ricordiamo particolarmente male, se non siamo stati sordi e ciechi, niente di tutto questo è accaduto. Della comunità europea meglio non parlare: anche in questa occasione ha manifestato l'inconsistenza della sua politica estera e, fatto più grave, l'inesistenza della sua politica mediterranea, al di là della sfera meramente economica. Ma anche i singoli stati non hanno fatto migliore figura. L'unico che si è esposto, e in controtendenza, dopo un primo momento di imbarazzo, è stato ancora una voltaMitterrand; e questo a dispetto della forte presenza algerina nel suo paese, forse più schierata con il golpe che contro, almeno per quel che riguarda i settori dell'intellighenzia che hanno accesso ai media, e a dispetto anche dei legami storici, finita la guerra d'indipendenza, tra i dirigen-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==