i;>lt BIANCO l.XILUOSSO iiX•®iiil Dunque ci accorgiamo che questa sinistra italiana, oltre ad avere i problemi indicati da Camiti e da Cella, cioè concepire diversamente il rapporto e l'uso dello stato nella società moderna nonché avere una visione più neutrale e più aggiornata del capitalismo, ha anche un grosso problema in Italia. Che non è soltanto l'ideologia degli ex comunisti (che si è abbastanza truccata: Bobbio, Dahrendorf). Ma è anche l'antropologia. C'è anche un'antropologia comunista che noi non riusciamo ancora a cambiare - che essi non riescono a cambiare; c'è, un modo di essere più che di pensare, che si sente anche quando i comunisti cambiano pensiero, si sente che su questo cambiamento di pensiero influisce un meccanismo biologico/antropologico che è quello di sempre, purtroppo. Abbiamo il problema di un partito ex comunista che dice di essersi cambiato ma che nella sostanza antropologica, oltre che ideologica, non è cambiato completamente. Abbiamo poi tutto un vasto problema di cattura positiva, per la salvezza della democrazia, di cattolici che però non sappiamo dove cercare. Il mondo cattolico da un lato è frammentato, ma dall'altro lato in quasi tutte le sue componenti tende sempre al recupero dei comunisti in funzione d'impedimento e di rottura di 43 una grande sinistra laica. Dunque il problema della sinistra in Italia è doppio e complesso. Primo: trovare gli strumenti per ripensare la funzione della sinistra nel mondo capitalistico; uscire dagli schemi, sia della fuoriuscita che della gestione; affrontare il capitalismo per quello che è: un sistema neutro che si presenta con i suoi contenitori ai quali tu puoi dare un contenuto piuttosto che un altro nella società postindustriale. Secondo: chiarire in profondità il rapporto culturale di una sinistra laica, occidentale, europea, nei confronti di una sinistra ex comunista che oggi oscilla tra l'internazionale socialista - voluta a parole - e l'internazionale democristiana praticata nei fatti. CARNITI Vorrei ringraziarvi. Credo che il dibattito sia statodi grandeinteresse.Nonabbiamorisoltoi problemi, certamente, però penso che abbiamo contribuitoda un latoad individuarli,e forsea metterli in fila, stimolando con questo, - speriamo - ancheunosforzoulteriorealtrui,di analisie di ricerca collettiva, e soprattutto - io mi auguro - di propostae di iniziativapolitica.
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