,il.lL BIANCO lXILROS.SO liX•#OIII TAMBURRANO Tuttio quasi, ma poi bisogna vedere... Non vorrai, con questo, salvare qualcuno come un eroe, che ha preso le mazzette e non gli è rimasto nulla in tasca? MANCINA Per carità, no. Però siccome è un dato specifico con cui confrontarsi, c'è anche quello che non è stato arricchimento personale. TAMBURRANO Cara Mancina, tu non hai avuto questo problema. Chi deve fare la campagna elettorale oggi deve avere a che fare, per la Camera, con costi che mediamente sono calcolati ad un miliardo. Adesso forse qualcuno non non si è comprato l'isola in Polinesia ma io vorrei sapere chi gli dà un miliardo, se non gli chiede qualche cosa in cambio. Questo è il problema. Adesso è diventato anche un problema di moralità personale. A questo punto non è solo il costo della politica: è anche il furto, il fatto che si approfitta di questa situazione per arricchirsi. Non è che tra la prima e la seconda ipotesi io veda grande distinzione, però le differem:e teniamole ferme. Non tutto si risolve, poi, con Di Pietro e la fine del consociativismo. Anche i Pretori d'assalto avevano avviato le procedure giudiziarie. Oggi il ruolo è toccato a Di Pietro. Credo che Almerighi allora non avesse la popolarità che ha avuto Di Pietro. Allora egli fu fermato. Ora andatelo a toccare, Di Pietro; questo è un fatto nuovo, positivo. La riforma passa per l'unità a sinistra Vengo, brevissimamente, ai rimedi. Sono d'accordo con Bettiza: noi possiamo prospettare tutte le riforme, e dimostrare in modo inconfutabile che risanerebbero la situazione, e sarebbero un toccasana per la crisi, ma se non imbocchiamo la strada politica non c'è un soggetto collettivo che abbia la capacità di imporre quelle riforme. Chi le fa le riforme? In Francia c'era l'Algeria e c'era anche De Gaulle. Se c'era l'Algeria senza De Gaulle io non lo so che cosa sarebbe successo alla IVRepubblica. E invece c'era De Gaulle, c'era la forza politica che chiamo il soggetto collettivo, e allora De Gaulle ha fatto quelle riforme, perché erano le riforme giuste per la frammentazione, per la IV Repubblica, i cui mali politici - non quelli mora35 li - non erano molto diversi da quelli nostri. Ecco dunque che io insisto sul fatto che c'è questo problema principale e prioritario dell'unità a sinistra. Ora non so se bisogna farla come dice Bettiza, ma il problema è questo. Se poi dovrà essere Craxi o dovrà essere Occhetto, o nessuno dei due, è un altro conto. Il fatto è che deve mettersi in moto un processo. Sono andato a Latina, di recente, ed ho trovato i socialisti che dicevano: «Ah, qui se non buttiamo fuori Occhetto, l'unità non si fa!» E quelli del Pds ribattevano: «Se non buttiamo fuori Craxi, l'unità no si fa!» Ho detto loro: «Ma perché dovete sempre aspettare i vertici? Volete l'unità della sinistra? Fatevela!» E loro hanno detto: «Èuna buona idea, facciamo il comitato cittadino unitario». È il cosiddetto «scandalo di Latina». E la Commissione di Garanzia si è arrabbiata. Pazienza! Noi - che siamo qui solo a parlare - dobbiamo dire questo: se non c'è un soggetto politico nuovo le riforme non le fa nessuno. Poi si vede se saranno quelle giuste. Su questo io sono d'accordo con Camiti: Non basta solo l'elezione diretta del capo dell'esecutivo, ma serve anche il Collegio uninominale, che io preferisco alla francese ... Offre stabilità al Governo, dà al popolo il potere di eleggere l'esecutivo e la maggioranza per scegliere il programma. Ma qui è la medicina politica ed amministrativa per la corruzione. Insisto: medicina politica. Lo ha detto Cella, con Di Pietro non costruisci il nuovo. La vera riforma non è quella giudiziaria, ma è quella elettorale. Se tu sei un corrotto quando ti presenti nel tuo Collegio uninominale la gente non ti vota e te ne vai a casa di sicuro, non puoi startene nascosto in una lista. E poi, anche dal punto di vista puramente contabile, il Collegio uninominale significa ridurre le spese elettorali ad un decimo. Basta vedere quanto spende un Senatore rispetto a quanto spende un candidato alla Camera. I candidati alla Camera erano tre volte i candidati al Senato e quindi le spese sono state - anche solo dal punto di vista numerico - tre volte superiori. Un Collegio piccolo come quello del Senato non obbliga alle spese che si devono fare in una circoscrizione come quella della Camera. Il Collegio uninominale è anche un modo per ridurre drasticamente le spese. Io all'autorisanamento dei partiti ci credo poco, e tuttavia se non sono ciechi ora devono capire che o si risanano o finiscono sotto le macerie. Questo
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==