Il Bianco & il Rosso - anno III - n. 29/30 - giu./lug. 1992

{)JL BIANCO iXltROSSO Q' d Il i I Mi#itl m(uij I istituzionali proprio la riforma dei partiti è prioritaria. Essa potrebbe essere oggetto di una legge che individui le regole per il funzionamento dei partiti e affidi una svolta così importante alla consapevolezza più ampia possibile, quale è quella raggiungibile da una legge di iniziativa popolare. Per Ettore Rotelli solo il sistema bipolare può consentire lo spazio per una autentica alternanza, può ridurre il costo della politica, può favorire la riforma dei partiti. Il bipolarismo è la strada maestra sul versante della moralizzazione della vita politica italiana, ed il compito di chi vuol rinnovare il modo di fare politica è quello di riuscire a determinarlo. Paolo Bonaretti sottolinea la necessità che la sinistra sia riconoscibile socialmente perché rimette al centro delle iniziative gli uomini, i valori, il lavoro, e ricostruisce un legame tra la sinistra politica e la sinistra sociale. Il patrimonio riformista è quello più vicino alla sinistra sociale, e perciò socialisti e sindacalisti possono dare un grande contributo alla ricostruzione di una sinistra sui contenuti del lavoro e dello Stato sociale. Per Pippo Morelli l'unità a sinistra tra Psi e Pds non è pensabile senza l'indicazione di alcuni obiettivi, ma all'interno dello stesso Psi un ripensamento della strategia di sinistra non può essere fatto se non si allarga il dialogo alla sinistra sociale Dc, ai Verdi, alla Rete. Per Gian Primo Cella il problema della Riforma delle Istituzioni viene affrontato senza una necessaria riflessione sul mutamento sopravvenuto in questi anni nella struttura economica della società, mutamento che, entrato nel sistema politico democratico lo ha reso estremamente instabile. Gli effettipiù macroscopici sono la politicizzazione più o meno diretta dei ceti intermedi, imprenditori, magistratura, carabinieri, la frammentazione politica, non impedita dal sistema proporzionale, la corruzione politica, creata dai costi della intermediazione e dal crollo dei valori unificanti. Essendo caduti i filtri tra i partiti e la società, chi voterà le Riforme? Sembra più realistico pensare a riforme che incidano sull'Esecutivo e sul 'Amministrativo, piuttosto che a riforme che incidano sui sistemi elettorali. Il ruolo di ReS in un Psi che non ha saputo capire il crollo della speranza comunista può essere quello di aiutare lo stesso Psi a cogliere la domanda politica e a pensare risposte adeguate, prima che la destra saturi con le sue il mercato politico. 90 Per Anna Carli il soggetto sociale che oggi può contribuire al rinnovamento della politica è l'Associazionismo, ben visto dalla gente che per ragioni diverse ha maturato insofferenza per i partiti e ha perso fiducia nell'altra organizzazione di massa che era il sindacato. La domanda di politica nuova, di cui parla Cella, è forte e apre spazio sociale a chi fa seguire alle analisi l'assunzione di responsabilità concrete. Per Bruno Provasi è necessario trovare un collante come sinistra sociale che ci permetta un ruolo chiaro dentro la sinistra politica e una distinzione netta dalle lobbies che tentano di impadronirsi della politica riformatrice. Per Sandro Antoniazzi l'azione politica per le riforme, a cominciare da quella dei partiti, deve andare di pari passo con la ricostruzione del legame col sociale. Prioritaria affinché questo legame si ricostruisca è l'unità della sinistra, rispetto alla quale sia il rinnovamento del Psi, sia la proposta di legge sul finanziamento dei partiti sono dei mezzi importanti. ReS può tentare oggi a livello locale, per esempio proprio a Milano, di avviare questo processo unitario della sinistra. Per Tiziano Treu nel polverone fatto da teorici e no sul fatto che oggi non ci sarebbe più differenza tra destra e sinistra, Res deve valorizzare il patrimonio di una elaborazione di due anni, fatta soprattutto attraverso «Il Bianco e Il Rosso», che ha messo al centro dei valori il Riformismo come metodo. Oggi noi possiamo utilizzare il metodo riformista assumendo l'ipotesi, contraria ai più, che occorre da subito avviare la costituzione di una sinistra nuova e diversa; abbiamo al nostro interno un capitale di pulizia e moralità che può legittimare le nostre proposte politico-economiche e istituzionali. Il seminario è ancora arricchito dai contributi stimolanti di Bon, Magnani, Grubissa, Ciccarelli, D'Andria, Di Mase, Vallini, Garraffo, Ricciarelli e Saba, per concludersi con l'invito di RinoCavigliali a discutere il documento che prepara l'iniziativa del 18giugno. Per questa data ReS, insieme ai Circoli Rosselli e alla rivista Europa Forum, quindi a due movimenti riformisti che operano rispettivamente in Toscana, il primo, e nel Mezzogiorno, il secondo, promuove a Roma, nella sede dell'Unioncamere un incontro aperto di associazioni, circoli culturali, clubs, impegnati e motivati ad un profondo rinnovamento della vita politica ed in particolare della sinistra. (L.S.)

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