Il Bianco & il Rosso - anno III - n. 29/30 - giu./lug. 1992

Ginevra voleva evitare e per cui voleva difendere il profugo. Quanto questo punto sia doloroso in Italia lo sappiamo noi Associazioni aderenti al Cir che da oltre due anni stiamo chiedendo al Ministero dell'Interno e degli Esteri di poter ottenere ciò che la legge Martelli d'altra parte ci assicurerebbe, cioè un posto ad ogni frontiera per l'assistenza e accoglienza ai richiedenti asilo. Ancora un altro elemento è oggi caldissimo,si tratta di enucleare un aggiornamento alla Convenzione di Ginevra, definendo la figura dei «rifugiatidi fatto»,persone cioè che non fuggono perché individualmente ic)_{L BIANCO UJLROSSO 11Wiii\ii~ii• perseguitate, ma in forza di eventi bellici locali e/o generali che ne rendono invivibile il territorio, come nel caso degli jugoslavi in guerra civile o dei somali o, appunto, dei sudanesi cristiani o dei curdi, ecc. Un altro aspetto delicato della preparazione delle prossime Assise è stato quello delle «personalità»da coinvolgere ai vari livelli: presidenza onoraria ed effettiva, personalità del Comitato Europeo di Patronato, composizione dei gruppi di studio con relativi responsabili e tematiche. Non è stato facile superare i timori e anche sospetti di eventuali strumentalizzazioni,cosa che ha 81 richiesto tempi più lunghi di quanto si fosse pensato inizialmente, ma che cammin facendo sono stati assai utili per far conoscere meglio i vari gruppi componenti e svolgere un'opera di amalgama che nel prosieguo del lavoro si è rivelata preziosa. Non resta ormai che mettere in moto la macchina organizzativa finale per la necessaria opera di sensibilizzazione e diffondere quanto più è possibile l'appello per le Quarte Assise europee sul diritto di asilo «Per un'Europa senza frontiere. Diritti democratici per tutti. Un vero diritto d'asilo per i rifugiati».

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==