i.>.lL BIANCO l.XILROS.SO MiikCilld rapporti con l'ambiente sociale e politico, della articolazione sempre più sofisticata dei circuiti di riciclaggio e di diversificazione degli interessi. Anticipando, per alcuni versi, l'evoluzione normativa dell'ordinamento, la revisione di procedure e prassi, la verifica critica delle regole che governano il sistema giudiziario (·assegnazionidi funzioni e sedi, ordinamento delle carriere, ecc ..) e lo svolgimento delle indagini (vedi l'utilizzo dei pentiti e le contropartite premianti da garantire) Giovanni Falcone era riuscito a fare breccia nella cortina di omertà ed impenetrabilità, che ha sempre rischiato di rendere inattacabile la mafia e, più in generale, le grandi organizzazioni criminali. Tuttociò ha consentito a lui ed a pochi altri magistrati, così come a pochi funzionari dei corpi di polizia, di accumulare un patrimonio prezioso di informazioni, conoscenze e professionalità. Così come di conseguire successi fino a poco tempo prima impensabili, anche se ancora parziali. Nessuna persona in buona fede avrebbe potuto ignorare questi risultati, di per sé abbondantemente sufficientiper consentire a tanti, compreso il sottoscritto, di superare ogni perplessità o riserva e garantire, piuttosto, sia pure in forme e modi diversi, l'incoraggiamento ed il sostegno più convinti. Tutto ciò non ha impedito che il giudice palermitano, oltre che un simbolo, diventasse per tanti versi un elemento di turbolenza e scomodità nel sistema. 8 Da una parte, nei confronti delle vestali del garantismo più formalistico e pretestuoso; delle componenti dell'ordine giudiziario burocraticamente arroccate a difesa di opportunità corporative, così come delle competenze d'ufficio scarsamente confortate da competenze professionali; di ambienti politici e sociali impegnati, per interesse, collusione o miopia, a ridurre la minaccia mafiosa ad insignificante escrescenza criminale, ingrandita dalla lente del pregiudizio. Dall'altra parte e nello stesso tempo per la falange non meno nutrita ed agguerrita di politici, sindacalisti, giornalisti, giudici ed esponenti di varia umanità che avevano intravisto nell'impegno contro la mafia la possibilità di accelerare carriere, di costruire protagonismi impegnati in prima pagina più che in prima linea, di regolare i conti con l'avversario politico, anche a costo di ricorrere alla più scandalosa delle strumentalizzazioni. Come quella di far leva sulle emozioni che gravissimi fatti di sangue inevitabilmente accendevano nella gente, sempre più incline a contestare autorità e poteri istituzionali, per responsabilità eritardi reali, come per altri obiettivamente inconsistenti. A questo gioco al massacro Falcone non si è mai prestato. Non ha mai cercato di accendere la luce dei riflettori sul suo lavoro, proprio perché interessato piuttosto a garantirne l'efficacia. Non ha avuto indulgenze né timori reverenziali nei con- .,_,,.,... e ,. · . .,·:;~~ . ' . . , . . -: . . -, . l ,. . ' ~
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