Il Bianco & il Rosso - anno III - n. 29/30 - giu./lug. 1992

.{)Jt BIANCO l.XILROSSO iiX•®i&il Perla trasparenzuan:avera riformdaelleIstituzioni L a diffusa convinzione che i fatti di Milano rappresentino uno spaccato fedele delle gravi distorsioni e del degrado civile e morale a cui è giunto il funzionamento del nostro sistema politico istituzionale non ha finora prodotto conseguenti proposte e iniziative di correzione e di risanamento di questo grave inquinamento della politica con il malaffare. Alla evidente caduta del livello di etica pubblica e alla crisi delle istituzioni che questa catena di reati manifesta non si può reagire con una generica indignazione che, se resta tale, può condurre anche al qualunquismo; né, come avviene in alcune aree del Sud, con la constatazione che la criminalità è un patrimonio comune del paese e non del solo Mezzogiorno. Allo stesso tempo appare semplicistico e riduttivo prendersela con i soli politici e gli amministratori. Questi hanno precise e gravi responsabilità, ma risulta ad esempio una irrealistica caricatura la figura dell'imprenditore «violentato» dal politico che lo costringe a pagare tangenti per poter lavorare. In realtà la corruzione politica è un processo ben più complesso che riflette anche un più generale contesto culturale e civile fatto di rapporti, di collusione, di tolleranza e di omertà che consente all'inquinamento affaristico di radicarsi e di diffondersi. Il corruttore ed il corrotto risultano spesso ruoli reciprocamente funzionali la cui linea di separazione risulta molto difficileda individuare. Per questo occorre superare quegli atteggiamenti non del tutto disinteressati che consistono nel puntare il dito nei confronti di chi è caduto nelle reti della giustizia senza risalire a tutte le effettive responsa• di Luigi Viviani bililtà e quindi ai meccanismi struUurali che hanno permesso, se non favorito, la possibilità di delinquere. Rompere questa rete del malaffare che avviluppa la politica fino a renderla costosa, impotente e nociva di fronte agli innumerevoli problemi economici e sociali di cui soffre il paese è una priorità indispensabile per dare senso ed efficacia a tutte le altre politiche di riforma. Data la realtà complessa del fenomeno non esistono terapie semplici, né incentrate su una o poche misure di intervento. Prosciugare la vita pubblica del brodo di coltura che favorisce la propensione a compiere reati comporta una gamma di interventi convergenti su diversi piani che solo un forte impegno collettivo di gran parte della società può consentire. 60 Le direttrici di intervento riguardano, a mio avviso, le regole di funzionamento delle istituzioni, le modalità di azione dei partiti, la qualità di legislazione relativa alle opere pubbliche, il risanamento dell'etica pubblica nella vita democratica e civile. Le riforme istituzionali trovano qui, oltre che nell'insufficiente qualità dell'azione di governo del paese, una loro motivazione profonda. Si tratta di ricostruire una effettiva trasparenza dei processi di decisione politica e di azione amministrativa oggi intorbiditi e distorti sia dalle modalità di aggregazione del consenso sia dai modi di finanziamento della politica. La riforma elettorale deve perciò puntare al duplice obiettivo del trasferimento al cittadino di un effettivo potere di scelta e alla alternanza di diverse forzepolitiche alla guida del Governo. Con ciò si possono introdurre effettivi anticorpi capaci di mutare i criteri di selezione del ceto politico istituzionale riducendo l'incidenza del voto di scambio e di eliminare o quanto meno ridurre la propensione a delinquere e la condizione di impunità derivante da una inamovibilità di fatto di chi governa. La definizione di un nuovo assetto dei poteri e delle funzioni dei diversi organi istituzionali per avvicinarli alle mutate esigenze di regolazione e di governo della società rappresenta un secondo passaggio necessario. L'incertezzae la confusione che regna attualmente, oltre ad alimentare la conflittualità, i veti reciproci e ad abbassare la qualità dell'azione di governo consente più facilmente ai poteri esterni e occulti di infiltrarsi e di dirottare la politica verso finalità illecite. Un terzo ambito di intervento riguarda la tanto conclamata necessità di di-

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