Il Bianco & il Rosso - anno III - n. 29/30 - giu./lug. 1992

i.)!J~ BIANCO lXILROSW l•Xi#OMrJ Dallacrisisi esceinsieme, e rinnovando i partiti A !l'iniziodegli anni '80 una serie di scandali coinvolse le amministrazioni locali di alcune città italiane. Tra queste ci fu anche quella di Torino. Anche allora dalle indagini della Magistratura emerse un vero e proprio sistema di governo illecito della pubblica amministrazione che coinvolgeva non un esponente politico isolato, non un singolo partito, ma l'insieme della società politica e di quella civile. I fatti di Milano ci hanno riportato a quei giorni, alle riflessioni che molti fecero sui rapporti illegali tra politica, amministrazione pubblica e affari. In estrema sintesi, si affermava allora che una dose di corruzione era fisiologica al sistema, e che il vero problema era quello di mantenerla all'interno di parametri minimi garantendo un buon governo. «Insomma - si dice"va- se la politica funziona, si può anche tollerare che qualche pecora nera rubi». A dieci anni di distanza, lo scandalo delle tangenti di Milano ci riporta ad una visione più corretta del rapporto tra politica, governo dei problemi del paese e il ruolo dei partiti. Va comunque detto che Milano è forse solo la punta di un iceberg che, se non generalizzato, è comunque più profondo e diffuso. Roma o Napoli probabilmente sono come il capoluogo lombardo. Il tasso di corruzione ha ormai raggiunto tali dimensioni da rendere impossibile la politica. Per questo è assolutamente necessario compiere una riflessione sul suo rinnovamento e dunque su quello dei partiti, in quanto la prima non può e non deve fare a meno dei secondi. Quando si propone una discussione sulla crisi del sistema politico è però bene chiarire il chi e il perché lo fa. Noi siamo quelli che operano quotidianamente nei posti di Guglielmo Epifani di lavoro, nelle leghe dei pensionati, ai tavoli delle trattative e nelle manifestazioni. Siamo gente che andava molto di moda alla fine degli anni '60 e negli anni '70, quando tutto era facile per il sindacato. Una forza che è rimasta al suo impegno di lavoro anche nei lunghi e difficili anni '80. Siamo i testimoni diretti di cosa vuol dire combattere quella cultura che nega solidarietà, cittadinanza, eguaglianza dei diritti. Negli ultimi anni, diciamolo con franchezza, all'interno dei partiti sono aumentate le logiche di gruppi, di cordate ed è emersa una minore riconoscibilità delle linee politiche e delle strategie delle singole formazioni. A questo credo si debba aggiungere la fine di quel tacito patto sotto · 40 scritto tra le forze politiche e all'interno delle stesse, che è stato il perno intorno a cui si è sviluppata ed è vissuta una falsa dialettica democratica in Italia. Siamo ormai alla fine di quel consociativismo che ha inquinato non solo la politica, ma lo stesso tessuto produttivo della società. Il suo crollo è stato così fragoroso da indurre i più a pensare che il «male supremo» sia rappresentato dal sistema partitico. Ma questa è solo demagogia. In ogni sistema istituzionale democratico, sotto ogni sistema elettorale, non c'è democrazia senza i partiti e senza organizzazioni di interessi che si formano nella società civile. Il nodo che si pone con chiarezza è quindi non se i partiti devono rinnovarsi, ma come devono farlo. È evidente che le riforme istituzionali, quelle elettorali, una revisione dell'insieme dei poteri dello Stato, sono la strada maestra per ridare ai cittadini il diritto di scegliere, allo Stato e alla pubblica amministrazione trasparenza ed efficaciadi comportamenti, al partito e al sistema dei partiti il ruolo fondamentale di indirizzo,di responsabilità politica, di rappresentanza ideale e di sintesi degli interessi. Tuttavia,questo non è sufficiente. Nonsi può più eludere la necessità di avviareun vero e proprio processo di autoriformadei partiti. Cosa sono le sezioni oggi? A quale funzione risponde il tesseramentooggi? Come riprendere il gusto per un dibattitopolitico e culturale di nuovo fecondo?Come far pesare nella vita dei partiti quanti rappresentano il lavoro, le professioni, il mondo della cultura, della scienza, della tecnica? Versante istituzionale e riforma del partito sono dunque i poli necessari per superare fenomeni di degenerazione e corruzione e affrontare in termini complessivila questione morale.

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