Il Bianco & il Rosso - anno III - n. 29/30 - giu./lug. 1992

,i)_{t BIANCO l.XILROSSO iiX•®•Mil Recuperarle radici di unapoliticasenza«affari» L' operazione «Mani pulite» partita da Milano con le indagini promosse dal giudice Di Pietro sarà sicuramente ricordata nella storia del nostro paese. A partire dal primo arresto di Mario Chiesa, presidente del Pio Albergo Trivulzio, sorpreso in flagrante mentre intascava una tangente di 7 milioni da un fornitore, è emerso un sistema di collusione sistematica tra partiti, imprenditori e amministratori pubblici con proprie regole di funzionamento. Se gli interessi delle aziende coinvolte (di diversa dimensione e importanza) sono evidenti (garantirsi al di fuori di ogni regola di libera concorrenza appalti e commesse pubbliche), se ciò che ha spinto i partiti coinvolti è intuibile (poter contare su finanziamenti ingenti), appare invece meno comprensibile il meccanismo che ha permesso di distorcere, nonostante l'apparente rispetto delle regole formali, il funzionamentodelle pubbliche amministrazioni che non hanno certo ricavato dal sistema maggiore efficienza e funzionalità. I partiti sono sicuramente i soggetti più colpitinella loro credibilità messa già a dura provadalla agguerrita competitività elettorale e dal consenso crescente a formazioni di varia ispirazione politica accomunate però dalla critica esplicita al sistema dei partiti. Ma prima di tentare di individuare alcune possibili proposte di cambiamento e di tardiva autoriforma bisogna forse interrogarsi a fondo sulle ragioni che hanno portato a questa situazione, sull'ampiezza del fenomenoe sulle responsabilità individuali e collettive. Dire infatti «Ma si sapeva ...» oppure «È sempresuccesso» o ancora «Dappertutto ci sonole tangenti» così come all'opposto abdi Anna Catasta ~ , l I ~ I -K { I f ,- I I I ' --- ,, -,r-, bracciare, come molti hanno fatto e si ostinano a fare, la spiegazione che i fatti sarebbero stati causati dalla presenza di alcune mele marce in corpi sostanzialmente sani, non serve a capire la concreta realtà. I partiti di massa hanno in Italia svolto funzioni molto importanti che hanno trovato una riconferma anche nei tumultuosi anni 70 attraverso l'ampliamento della partecipazione popolare e il delinearsi di una strategia delle riforme sociali e istituzionali che attende ancora attuazione. Sono coesistite all'interno dei partiti diverse politiche: quella della solidarietà, dell'emancipazione (per usare una parola un po' fanée) del mondo del lavoro,e poi dell'ambientalismo, del femminismo, del movimento per la pace e per il disarmo etc. In quale punto, quando e come queste politiche che han31 no prodotto azioni condotte da forze di diversa ispirazione ideale, che hanno attraversato e modificato anche i partiti si sono incontrate con la cosiddetta politica degli affari all'interno degli stessi partiti? La risposta a questo interrogativo non è certo semplice e sicuramente è differenziata per ogni singolopartitoma l'esistenzadi una doppia morale (il fine giustifica il mezzo), la coesistenza di diversi ambiti politici non si sa quanto comunicantitra di loro trascina con sé interrogativi ancora più inquietanti. Quando ad essere inquisiti per le confessioni dei cosiddetti collettori o grandi elemosinieri sono i responsabili amministrativi e politici dei partiti a diversi livelli e responsabilità o i capi correnti, ci si può chiedere ad esempio se il potere nei partiti, la elezione nei gruppi dirigenti, la rappresentatività insomma delle forze politiche fosse essa stessa inficiata dalla presenza di finanziamenti illeciti. Una cosa è certa: la crisi, o meglio il crollo, della politica degli affari non deve trascinare con sé le altre politiche, quelle appunto che nei partiti hanno trovato in questi anni, certo con difficoltà crescenti, una opportunità di azione e di rappresentazione politica. Per evitare che questo accada, alcuni problemi sono da affrontare subito. Gli iscritti: che ruolo hanno nei partiti? In questi giorni a Milano in molti all'interno del Psi e della Dc, hanno chiesto l'azzeramento del tesseramento come presupposto di qualsiasi opera di rinnovamento e di pulizia. Ciò significa che le tessere erano o sono suddivise in due parti; quelle che scaturiscono da adesioni volontarie, nel rispetto delle libertà fondamentali sancite dalla Costituzione, e quelle che lievitano per costrizione e interesse, oppure semplicemente per adesioni inventate e fittizie.

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