mostrati cattivi politici sia perché le società complesse richiedono di essere governate con strumenti di partecipazione e di formazione del consenso, cioè la condivisione di valori. In effetti una società senza valori comuni nòn può pensare di avere un grande futuro e nel nostro paese è evidente la divisione, massima tra Nord e Sud, sui vqlori costitutivi della nostra società. L'alternativa alla cattiva politica dei partiti non sono infatti i tecnici ma una diversa qualità della:politica nei partiti. Occorre che questi tornino ad essere strumento per la formazione del consenso, a partire da comuni valori, non semplici S.p.A. da conquistare con pacchetti di tessere. Per i partiti si deve aprire un serio processo di democratizzazione che permetta agli iscritti di potersi esprimere, controllare e, se necessario, revocare il mandato conferito. La democrazia interna è la condizione preliminare ed indispensabile per una rivitalizzazione e per il controllo delle risorse ge- ~..t.tBIANCO \.XILROSSO itx•#Oltl stite dai partiti. Anche in questo quadro diverso, auspicabile e da perseguire, più aperto allo scambio con la società civile, resto convinto che, a certi livelli, l'attività politica non è compatibile con il normale impegno di lavoro. Questo non vuol dire che ogni assessore debba esserlo a tempo pieno, soprattutto se si tornerà ad avere un'amministrazione che amministra. Si tratta piuttosto di trovare i meccanismi che favoriscano una partecipazione reale di quanti nel mondo del lavoro e delle professioni sono disposti a dare il loro contributo. Se limitassimo la politica e la possibilità di praticarla solo al censo avremmo un sistema politico molto probabilmente governato solo dai più ricchi economicamente e non certo una democrazia. All'alba del 2000 i problemi della politica restano per la sinistra - così come essa è storicamente data - gli stessi di un secolo fà: il tempo non è certamente passato invano ma oggi la sinistra, più degli altri, è chiamata a ripensare il modo della sua forma partitica e della sua ragione di essere. La spinta al consumismo, all'edonismo, al saccheggio della natura, al razzismo, il rinchiudersi delle società ricche verso i poveri del mondo intero sono i veri nemici con cui la sinistra deve oggi misurarsi. Non servono teorie e ricette preconfenzionate, ma un lavoropaziente e tenace che rimetta al centro l'uomo, il suo sviluppo ed il suo senso di responsabilità. È un compito troppo grande e rilevante perché ogni forza pensi di risolverlo per conto suo: le forze storiche della sinistra debbono darsi una prospettiva che sia capace di fornire una risposta credibile a questi problemi. Una prospettiva che per sua natura non può che essere unitaria, tesa a superare le vecchie divisioni, a proporre un vero terreno di impegno per quanti pensano che la politica possa dare senso alla vita. Dopoladoveros«aautocritica» unnuovopattodi cittadinanza ' E vero. Il sistema politico italiano è ormai con le spalle al muro. Di più: una certa politica, compresa la sua anche gloriosa storia lontana, è finita. Ne deve nascere una nuova: il voto del 5 aprile, Milano, l'omicidio di Falcone dicono che non c'è più tempo né scuse per chi, a vario titolo pensa di mantenere in vita, magari sotto la tenda ad ossigeno, ciò che è già morto. Dicendo questo, non si può sfuggire però all'altra questione immediatamente collegata: la sinistra in Italia ed in Europa (vistoche, sia pure in forme differenti, il problemaè assolutamente comune: la sinistra è ovunque in crisi e ovunque rischia di afdi Rinaldo Bontempi 27 I fogare nella questione morale) cosa può fare per imboccare la strada, lunga e faticosa, del rinnovamento della politica e dei partiti in cui si è storicamente espressa? Già, perché se ad altre forze (la destra vecchia e nuova, forze economiche, poteri vari) può andare benissimo un sistema di governo basato sul mix interessi - corporazioni - mercato selvaggio, davanti alla sinistra, alle sue prospettive non può che stare una ripresa dell'adesione libera e di massa di uomini e donne a organizzazioni capaci di interpretare valori ed idee, di darsi obiettivi di lungo periodo, di operare coerentemente per mediare gli interessi in funzione ed alla luce di tale impostazione generale. Quindi, i partiti, ma quali parti-
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