Il Bianco & il Rosso - anno III - n. 28 - maggio 1992

.{)Jt BIANCO (XILROSSO 1iXiXIC, 1llki1 alla storia. Film come il recente «Balla coi lupi» sono il segno felice che la coscienza storica e avvertita si sta facendo strada dove prima regnava la strumentalizzazione. Lo storico Pierre Chaunu, calvinista e come tale insospettabile di infondate simpatie cattoliche o filoispaniche, ha di recente scritto: «La leggenda antiispanica, nella sua versione americana ... ha giocato un ruolo salutare di valvola di sfogo. Il preteso massacro degli Indios da parte degli spagnoli nel XVI secolo ha coperto il massacro americano sulla frontiera dell'Ovest nel XIXsecolo. L'Americaprotestante ha così potuto liberarsi del suo crimine rigettandolo sull'America cattolica». È un testo duro, ma lo storico fa i conti con i fatti, e non con le leggende, per quanto diffuse e comode a qualcuno esse siano. Di qui altri giudizi, stavolta dello storico JeanDumont, ancora più espliciti: «Se per disgrazia la Spagna e il Portogallo fossero passati alla Riforma, fossero divenuti puritani e avessero dunque applicato gli stessi principi del Nord America («lodice la Bibbia: l'indiano è un essere inferiore, anzi è un figlio di Satana»), un immenso genocidio avrebbe spazzato via dal Sudamerica la totalità dei popoli indigeni. Oggi i turisti, visitando poche «riserve», dal Messico alla Terra del Fuoco, scatterebbero fotografie di sopravvissuti, testimoni del massacro razziale, compiuto per giunta in base a motivazioni bibliche». E invece, mentre i «pellerossa» del Nordamerica sono superstiti tenuti (malamente) nelle «riserve» , l'America ex spagnola ed ex portoghese ha maggioranza di popolazioni che sono di origine india e di incrocio trapopoli indigeni precolombiani e neri africani o immigrati europei. Questo non per diminuire la forza della testimonianza della «BrevisimaRelaciòn», di cui pubblichiamo alcuni brani, ma per collocarla in un contesto storico serio e impedire che di essa si continui, come di fatto avviene su gran parte della stampa, a fare un uso di parte, strumentale e traditore delle intenzioni dei personaggi storici e della realtà dei fatti. Condanniamo senza esitazioni i massacri dei conquistatori, ma non consentiamo a nessuno di dipingere la storia a suo uso e consumo, per interessi mai esplicitati che invece vanno demistificati e denunciati. Anche questa e una forma di giustizia resa a tutte le vittime di cui e lastricata la storia degli uomini. (G. G.) 58

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