i>.U~ BIANCO l.XILROSSO ■111@1 111 Psi:autoriformeap, oi unitàdellasinistra L e elezioni del 5 - 6 aprile sono state caratterizzate dai seguenti elementi fondamentali. I.:Italia non ha più una reale unità politica. Al Nord, al Centro e al Sud si sono svolte tre diverse campagne elettorali, con risultati elettorali diversissimi: la risultante è rappresentata da una profonda frammentazione, da una sconfitta della Dc e del Pds, da una faticosa tenuta del Psi. Al Nord il distacco fra partiti e società civile è molto profondo. Questo distacco, che ha molte ragioni, è stato accentuato dal «tirare a campare» del governo Andreotti che è stato contrassegnato dalla sostanziale inerzia del Presidente del Consiglio e dall'eccessivo attivismo del Ministro del Bilancio Pomicino. Tutto ciò ha provocato nel Nord un'autentica reazione di rigetto che ha coinvolto anche il Psi, che ha commesso l'errore di non fare le elezioni anticipate un anno fa. In questa situazione si è innestata l'azione di grandi gruppi industriali e finanziari e dei loro mezzi di comunicazione di massa che, essendo finito il comunismo, hanno ritenuto di poter riacquisire interamente la loro libertà d'azione, di togliere la delega data a suo tempo alla Dc e ai partiti di governo, e che quindi hanno puntato a conferire al Pri un ruolo determinante. I.:obiettivodichiarato dei grandi gruppi, che non nuotano in buone acque perché hanno commesso molti errori, è quello di smantellare un bel pezzo dello stato sociale e di acquisire a basso prezzo «i gioielli» dell'impresa pubblica. I.:operazione non è riuscita completamente perché il Pri ha ottenuto un risultato positivo molto striminzito, ma essa è destinata a proseguire perché fa leva sulla crisi dei partiti. Noi viviamo oggi questo paradosso. In una società di massa la democrazia passa di Fabrizio Cicchitto attraverso i partiti. Soluzioni diverse (vedi la riforma elettorale fondata sull'uninominale maggioritario) comportano il ritorno totale al votoper censo. I partiti - una volta che è finita l'ideologizzazione degli anni '50 - 60' che era manichea, mistificata, ma segnata da grandi passioni civili - si sono in parte mutati in macchine di potere con la conseguenza di distaccarsi dai settori più colti, maturi, o benestanti della pubblica opinione. A questo punto i rimedi sono molto difficili. Il primo riguarda l'autoriforma e il rinnovamento dei partiti. Il Psi deve rimettere molti Minosse alla sua porta: la prima questione riguarda il tesseramento. Ma i veri rimedi riguardano la politica e la riforma elettorale. 34 Sul piano politico l'unico modo per arginare una frantumazione che rischia di togliere ogni capacità decisionale al Parlamento e per avviare una dialettica politica autentica (quella dell'alternanza) bisognerebbe avviare un processo di unità socialista fra il Psi, il Pds, il Psdi. Oggi questo processo può portare ad una grande coalizione con la Dc, domani ad una dialettica fra un polo moderato e un polo riformista. Purtroppo allo stato attuale delle cose l'unità socialista (o come diavolo la si voglia chiamare) è un'obiettivo politico, non una soluzione immediata: una parte del Pds preferisce realizzare un cartello delle opposizioni con Rete - Verdi e Rifondazione che, caso mai «tratta» di volta in volta con la Dc. Da parte sua, per favorirequesto processo, il Psi deve fare tre cose: mettere in atto un'autentica autoriforma, definire un preciso programma riformista, avanzare una proposta di riforma elettorale. La riforma elettorale, a mio avviso, deve fondarsi sull'ipotesi di due turni: nel primo turno si vota con la proporzionale, nel secondo turno i partiti realizzano intese per fare coalizioni. Dobbiamo avere piena coscienza di un dato. Certamente il riformismo ha vinto strategicamente il suo confronto con l'ipotesi rivoluzionaria. Il riformismo,però, non è solo una cultura o un'ideologia, è una precisa pratica politica fondata su punti concreti e precisi. Le ultime pratiche socialiste di stampo riformista risalgono al governo Craxi e poi all'esperienza di Amato al ministerodel Tesoro. Nel governo Andreotti, invece, gli unici tentativi riformisti sono stati quelli di Martelli (istituzione della superprocura e della superpolizia) nella lotta alla mafia. Occorre che il riformismosocialistariprenda a dispiegarsi sulle questioni economico-
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