ic)JL BIANCO '-XILROSSO Miik•illd 51 ° Congresso Fuci: diversitàd,irittir,iforme di Francesca Panarello i è tenuto a Salerno dal 9 al 12aprile il 51 ° cons gresso nazionale della Fuci che ha visto impegnati circa 350 fucini provenienti da tutta Italia. I lavori si sono articolati nel corso di quattro giornate e sono stati inaugurati il pomeriggio del 9 aprile dall'introduzione della Presidenza Nazionale e dalla prolusione di Virgilio Melchiorre docente di Filosofia morale all'Università Cattolica di Milano. Sin dalle prime battute si è posto l'accento sui contenuti che avrebbero fatto da filo conduttore della riflessione congressuale e già indicati nel titolo «Distanza e prossimità. Verso l'altro tra differenze e nuovi soggetti». Le distanze geografiche, culturali, religiose e politiche sono originate da, e creano al tempo stesso, differenze, spesso lontananza e conflitti tra gli uomini. L'atteggiamento di prossimità accogliente e di sollecitudine verso i «nuovi»e i «vecchi» ultimi è la strada più autenticamente cristiana per lo sviluppo della società. Si tratta di un percorso che colloca alla base la persona nella sua dimensione relazionale e nella sua capacità di essere personaggio e narratore della sua vita nell'intreccio con le storie degli altri. Lungo la linea dell'incontro e della comunione delle differenze si sono svolti i diversi momenti di dibattito alla presenza di relatori esterni, sulle tre grandi aree della riflessione fucina: la comunità cristiana, la città dell'uomo, l'università. In ambito ecclesiale è stata sottolineata la necessità di ripensare, alla luce della visione comunionale, il modo di porre la questione dei carismi e dei ministeri nella vita della Chiesa; e ancora si è riaffermata la centralità della pastorale di ambiente come sfida per i cristiani che vogliano farsi prossimo e colmare le «fratture» dell'uomo là dove egli svolge la sua vita. Indicativo anche il richiamo alla scelta religiosa, riproposta nella sua radicalità, come scelta di una Chiesa che sa «di essere nel mondo sacramen16 to di una salvezzache non le appartiene». Su questi temi il confronto si è svolto alla presenza di Maria Maddalena Santoro, docente di Catechetica e Teologia pastorale, di don Pino Scabini e Valentino Salvoldi. I temi della cittadinanza e della tutela dei diritti sono stati affrontati «trasversalmente» con riferimento a tre casi assunti come spazi entro i quali elaborare una nuova cultura della politica; che interpreti questo termine in senso ampio oltre il momento elettorale e l'apparato partitico. Mezzogiorno, questione femminile, e università costituiscono tre casi di contraddizioni e di negazioni e perciò tre potenziali laboratori di responsabilità e impegno per tutti; in particolare per i giovani sui quali in maniera evidente ricadono gli effetti di una gestione pubblica «distante» e «chiusa»verso i bisogni della persona. Paolo Segatti dell'Università di Pavia, Tamar Pitch e Roberto Gatti dell'Università di Perugia e Giuseppe Acocella dell'Università di Napoli hanno dato vita a un dibattito vario e ricco di spunti per una fase della storia della Repubblica, in cui si dovrà inevitabilmente riconsiderare la imprescindibile valenza etica di serie riforme istituzionali ed elettorali. Altrettanto interessante il momento dedicato a «Comunicare cultura: attori linguaggi scienze». Massimo Baldini dell'Università di Roma, Adriana Valerio, dell'Università di Napoli e Lodovico Galleni dell'Università di Pisa hanno dato vita ad una «chiacchierata» che ha confermato l'idea per cui «fare cultura», oggi, da cristiani in università, è una sfida difficile, ma stimolante, un'avventura che può dare percorsi di novità e di incontro e inaugurare un «pensiero divergente» (come è stato chiamato), che abbia come protagonista una coscienza critica, problematica, continuamente tesa verso concreti atteggiamenti di prossimità. Con questo congresso, infine, la Fuci ha voluto proporre la centralità che in un pianeta cultura!-
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