- I - ~!LBIANCO l.XILROSSO ATTUALITÀ Ilpattonuovopossibile: prezzi,tariffe,salarioe fisco di Raffaele Morese n questo periodo non si discute solo di elezioni. E per fortuna. I problemi di una società complessa come la nostra non possono essere accantonati neanche se i protagonisti politici lo volessero. E tra quelli più emergenti non vi è dubbio che c'è la questione del governo della economia. Chi più, chi meno, ma sostanzialmente tutti convengono che ciò che non ha potuto fare un governo agonizzante, lo deve comunque fare un nuovo governo post-elettorale: definire un disegno compiuto di politica economica. La convinzione diffusa è che la stagione dei pannicelli caldi sia finita. Ci vogliono terapie di una certa consistenza per addrizzare le gambe su cui poggia il bilancio dello Stato, per riqualificare lo Stato sociale, per abbattere l'inflazione, per dare alle imprese competitività e per ridurre gli squilibri sociali. Soltanto così l'Europa non ci terrà fuori della porta. Ovviamente , questa consapevolezza coinvolge anche il sindacalismo confederale che esce da un'intesa tripartita, quella del 10 dicembre scorso, non senza difficoltà ed incomprensioni. Circa le difficoltà, va detto che erano state messe nel conto, man mano che la trattativa entrava nel cono d'ombra della fine della legislatura. Non fare nessun accordo era possibile, ma avrebbe solennemento sancito l'impotenza delle parti sociali in una 5 società nella quale la politica è già tanto ingombrante. Circa le imcomprensioni, quelle con i sostenitori della «scala mobile non si tocca» - che si sono ritrovati al Lirico di Milano - sono scontate. Meno quelle con analisti intelligenti come G.P. Cella (v. «Contratti: avanti adagio, quasi indietro». Il Bianco & Il Rosso, n. 24, 1992), che sostanzialmente critica l'accordo perché non c'è scambio visibile. In effetti non è un accordo di scambio classico; ma questo poteva essere soltanto un accordo definitivo. Cosa che non pretende essere quel Protocollo. Troverei più giusto che il giudizio riguardasse la sostanza del problema: quell'accordo tiene aperta o no la porta per una più compiuta politica dei redditi e per un nuovo assetto contrattuale? A mio avviso, naturalmente sì ed anche con buone chances di successo. Infatti, non abbiamo «sprecato» ora l'arma dell'intervento legislativo ed abbiamo imposto che tutto si tiene, anche se, forse in modo ancora insufficiente: prezzi, tariffe, salario, fisco. Non si riparte, dunque, dal nulla, ma neanche da quanto già detto e visto. Fuori del sindacato, c'è stata la proposta di Craxi di un patto di medio periodo imperniato su una «tregua» nella rincorsa salari-prezzi-tariffe. Gli ha fatto eco Trentin con BibliotecaGino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==