Il Bianco & il Rosso - anno III - n. 26/27 - mar./apr. 1992

~.t.tBIANCO lXII, ROSSO INl■ ttnidliiliti)tiin•I Maastrichutn:passoavanti di uncammindoaproseguire L a conclusione del Consiglio europeo di Maastricht non costituisce ovviamente la fine di un processo, ma al contrario rappresenta un punto di partenza più avanzato per attuare progressivamente gli obiettivi destinati a rafforzare nel tempo il vincolo comunitario, ad aprire le porte della Comunità ai Paesi che attendono, se effettivamente vogliono una prospettiva politica unitaria, ed a consentire all'Europa di svolgere un ruolo più incisivo nella scena mondiale, oggi completamente diversa da quella nella quale si è operato per oltre un quarantennio. Noi giudichiamo le conclusioni di tale Consiglio europeo come un passo in avanti decisivo, compiuto in un senso di marcia giusto, come un atto ispirato insieme sia al «dinamismo evolutivo» proprio della costruzione comunitaria sia al necessario realismo politico. Certamente vi sono insufficienze e lacune, limiti evidenti ed anche qualche contraddizione e qualche compromesso giuridicamente complesso e forse pasticciato, ma Maastricht rappresenta per l'unità europea un effettivogiro di boa, la definizione di un processo irreversibile, se si vuole, un effettivopunto di non ritorno. Un determinante salto di qualità verso un'effettiva Europa federata, anche se (per compiacere gli inglesi - e non soltanto loro - che hanno una concezione del termine «federale» assai diversa da quella legittima che noi perseguiamo) si è voluto togliere dai testi la «vocazione federale» della costruzione che si persegue, ma che in realtà ha compiuto a Maastricht un passo in avanti decisivo in direzione di quel giusto obiettivo. Sul punto federale - confederale - che costituisce, per la verità, la maggiore BibliotecaGino Bianco di Gian Piero Orsello preoccupazione, v'è da osservare che le competenze riservate al Consiglio europeo ed alle sue decisioni unanimi riguardano soprattutto la politica estera e di sicurezza comuni, cioé materie fuori dall'acquis communautaire, in ordine alle quali il lavoro preparatorio, a differenza di quello relativo all'Unione economica e monetaria, ha avuto una durata sostanzialmente limitata ad un solo anno e che comunque concernono settori di primaria importanza per gli Stati per consentire un immediato processo decisionale maggioritario, con la conseguente rinuncia di sovranità, e procedure già consolidate dall'esperienza comunitaria. Politica estera e sicurezza sono sostanzialmente oggetto di cooperazione sistematica tra gli Stati membri sotto l'indirizzo generale del Consiglio europeo, mentre sono previste azioni comuni decise dal Con46 siglio dei Ministri, sempre all'umanità, nell'ambito delle quali le decisioni operative potranno essere prese a maggioranza qualificata. Per quanto c;oncerne i settori della giustiziae degli affari interni il riferimento alla cooperazione intergoverativa è ancora più esplicito giacché si tratta di materie incluse nel Trattato a seguito di decisioni adottate in sede di Conferenza intergovernativa senza approfondila preparazione in ordine a settori nei quali si è sempre manifestata in modo incontrastato la sovranità statuale con scarsi riferimenti anche a collaborazioni di fatto. Tuttavia è bene considerare che tutta questa materia, come quella più direttamente relativa alla riforma istituzionale nel senso più stretto del termine, sarà oggetto, dopo l'esperienza avviata dal nuovo Trattato, di una nuova Conferenza intergovernativa prevista per il 1996. Quanto ai poteri del Parlamento europeo è vero che le procedure di codecisione appaiono limitate soltanto ad alcune materie e operativamente lente e complesse, per consentire soltanto una sorta di potere negativo di veto - secondo la procedura già seguita in materia di bilancio, ma è anche vero che il ruolo politico del Parlamento europeo appare accresciuto sia dalla partecipazione alla designazione della Commissione e dal voto di investitura su di essa e sul suo programma sia dalla validità di parere conforme - cioé vincolante per il Consiglio dei Ministri - alle sue decisioni in materia di procedura elettorale uniforme e di nuove adesioni, nonché dal potere di iniziativa legislativa. Seppure la parte relativa alle specifiche modifiche di carattere istituzionaledei Trattati appaia come la più modesta, tuttavia emerge dal nuovo Trattato sull'Unione europea un disegno rafforzato di un'organiz-

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