Il Bianco & il Rosso - anno III - n. 26/27 - mar./apr. 1992

ForseMaastrichtnonè la primatappa di quel processo, quella cioè che rafforzando il nucleo centrale dell'Europadei Dodici, potevapermettereil progressivopassaggioall'integrazionecoiPaesidel secondo cerchio e così via. Difronteallo sconquassoche sì è creato non solo in Jugoslaviama in tutto l'Est, il trattatodiMaastrichtapparesemprepiù come un arroccamentodifensivoper impedire che lo sfacelo in atto ai suoi confini coinvolgaanche l'Europa comunitaria, o forsequellaparte dell'Europacomunitaria che ancora è salvabile.Gli accordi sulla moneta unica, le clausole, i vincoli, per quanto giusti, per quanto necessari, sembrano però semprepiù dei presidi che servono,non per aggregare, ma per respingere ogni possibilità di abbraccio con i Paesiex comunisti,che potrebbero contagiarci la loro cupa ossessionedi dissolvimento.Nonla sentiamoforseserpeggiare anche nelle nostre ossa di europei comu- ~JJ,BIANCO '-Xli.ROSSO lll■k11Uiiilit•Mit•I nitariquestaritornantefebbricoladi nazionalismo,dì etnìsmo,di localismo,di xenofobia, di tribalismopiù o meno razzistico? Se in Jugoslavia,nell'Est è in atto uno sprofondamentotumultuosoche rischiadi creare un abisso,una risucchiantedepressionegeofisica,si è tentatoa Maastrichtdi creare, attorno al riemersomassicciodella grandeGermaniarisorta,dei contrafforti, che però rischiano anch'essi di essere erosi dai marosi di quell'oceano in tempesta. Nonera e non è la fortezzaeuropea l'edificioallacui costruzioneintendiamoportare il nostromattone,maal continenteEuropa, all'Europaaperta a tutti i suoi popoli, a tutte le sue culture, a tutte le sue civiltà, in un continuoesaltantesforzodi armonìu.azìone,di compenetrazione,di integrazione. Ora bisogna prendere atto della realtà, opporre al male i primi, anche se non risolutivi,rimedi. In Jugoslaviaandranno le truppe dell'Onu;speriamoche ciòcostituisca un'importante premessa per la pace. Facciomietutte le indicazioniche il collega Oostlander, della CommissionePolitica del Parlamentoeuropeo, proponenella sua relazionesui rapporti della Comunità europea e la Jugoslavia;mi auguro che la conferenzadi pace presiedutada LordCarrington abbia successo. Sono tutte azioni necessarie,opportune, indifferibili,ma temo che non siano sufficienti. C'è bisognodi ben altro per rivivificare le nostre speranze. Un'Europache si chiude in se stessa,degliStati europei chini sullemiserevolimagagne interne,unamiopevisionemercantilistica che calcola l'utile immediatodel propriodare, l'indulgerea meschine logiche strumentalinonpossonocertobloccare quella «corsa a ritroso della storia». Lesperanze per il futurodell'Europarisiedono nei grandi progetti, nelle grandi generosità, nelle grandi aperture. Perché!Algeriadi oggi non è l'Irandel 1979 d Algeri, la notte, dalle fi- A nestre dei falansterldì Bab el Oued, il quartiere degli algerini miserabili(dovesi stipano in 17 in 2 stanze), qualcunos'affacciaper gridare «Allahuakbar»,Dio è il più grande. (Paradossalmentesono le stessefinestreche vedevanoi «pled-nolrs» ritmaresulle casseruole«Algerlefrançai• se»).Anchea Teheran,nell'Invernodel '79, aspettandoKhomelnl,la gente riempivala nottedel gridocupoe solenne:«Allahuakbar». L'Algeriacome l'Iran?Nonproprio. L'incredibilesuccessodi Khomelnl fu so• prattuttodovutoalla fragilitàd'un monar• co «straniero» (il padre di RezaPahlevlera un oosaooo zarista) ohepretendevadi mo• dì Igor Man dernizzare (per decreto) un Paese !slami· co, anzi scìlta, rlfo.cendosl a un impero preislamicoconsiderato,forsenon a torto, dal vecchioimamuna versionesubdoladel «kufr»,del paganesimo. Di più: come ha scritto Jean Danlel, le montagne dell'Iran lo separano dal resto del mondomentre IlMediterraneoavvlcl• na l'Algeriaall'Europa.Subitodopo la ola• morosavittoriaalle amministrativedel 12 di giugno del '90, Il capo del Fin (Fronte I lamioodi salvezza)quell'AbassiMadani ar statoun annodo~, midiss esattamn• t : «Noinon possiamorecidere il cordone omb lioale ohe oi lega all'Europa dalla quale importiamopressochétutto.Noioon• tinueremoa fornirvigas e petrolioperché avremobisognodi valutaper rifondareun 44 Biblioteca Gino Bianco Pa distruttodall'ineffloi nza d'un r gl• me illiberalee corrotto.Vidaremo gas pe• trolio,voiol darete «know-how»,oontlnu· rete a inv stire in Algeria. Vi ohi diamo soltantodi rlsp ttar la nostraculture.Non vedomotivod'allarm n lla nostravittoria frutto della volontàpopolar : Il fattooh l'ArabiaSauditasiaun Pa ligioo e l'I· ran una teocraziavi han forseimpeditodi farebuoni affariconquei due Paesi?Avoi la d moorazia, a noi la «sharla»cherispetta l'individuopiù di quanto non crediate». E allora perché un veroe proprioelettrochocha colpitol'EuropaquandoIl 12di dicembre del '91 Il Fisha vintoallo.grande il primo turno delle legislative?Per ignoranzae per presunzione.Infattii mass mediadì ispirazioneanglosassone(equelli

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