Il Bianco & il Rosso - anno III - n. 26/27 - mar./apr. 1992

sanare il mondo: è il ricavo della fine della guerra fredda. È di sinistra, oggi, una posizione che porli avanti un programma politico di riconversione civile con destinazione allo sviluppo del «dividendo della pace». E chi ambisce a definirsi di sinistra è obbligalo a collocarsi su questo spartiacque. Ognuno vede, se non sono del lutto in- _.P.lL BIANCO lXltROSSO iit•@Oltl fondale le considerazioni che precedono, quanto sia vano il tentativo di far rientrare scenari e temi di così vasta portala dentro la trama del tessuto politico dei nostri schieramenti nazionali. I quali vengono ad essere sconvolti, tutti, solo che si imponga una discussione seria sulle scelte di civiltà per il prossimo decennio. Ecco perché, in partenza, non si può discriminare nessuno, ma ciascuno deve essere disponibile a sottomettersi ad una prova, ad una verifica non banale. Se no... Se no, le cose restano come stanno. E resta confermato che si può essere tranquillamente «digoverno», senza sforzarsi neppure di essere o di apparire «di sinistra». È più facile. E forse persino più onesto. Perunasinistranuova:umanesimo eticoe democraziasociale - I - 1 crollo del comunismo in Europa non ha favorito la sinistra democra - tica bensì, per la logica degli opposti, la destra: il capitalismo, il nazionalismo, i fondamentalismi religiosi. La sinistra sta attraversando una crisi, attribuibile in larga misura alla perdita di centralità della questione sociale nelle società capitalistiche contemporanee. La grande prosperità generala dal boom del capitalismo nel secondo dopoguerra sembra porre in second'ordine i conflitti sociali. Il mito della crescita ha abbagliato anche i partiti della sinistra. È ormai chiaro però che la crescila incontra limiti (di carattere ecologico: esaurimento e inquinamento); distrugge legami (a livello inlerna?:ionale: stati ricchi e stati poveri); svilisce i valori (senza limiti morali alla crescila, anche le relazioni interpersonali si svuotano). «Il progresso - dice Canelti - ha i suoi svantaggi, di tanto in tanto esplode», verità tanto più evidente, se al termine «progresso» sostituiamo «crescila». La differenza tra destra e sinistra sia oggi nel riconoscere o meno questi problemi. La destra delega le risposte al mercato, agli alti tassi di profitto, riducendo al minimo l'intervento dello Stato. Il ruolo della BibliotecaGinoBianco di Giorgio Ruffolo nuova sinistra può essere invece quello di ristrutturare e riorganizzare il sistema verso un livello più alto di compromesso con le altre forze politiche e sociali. Per fare ciò la sinistra deve riconoscersi in un progetto etico ed in un progetto politico. Senza principi etici la crescila ed il mercato non possono «sostenersi». La potenza delle cose nelle società complesse diventa sovrastante rispetto alle persone. La possibilità di controllare questa potenza richiede un «rientro morale», un rovesciamento del rapporto tra cose e persone a favore delle seconde. È proprio la scelta umanistica contro quella tecnocratica, che rappresenta l'essenza vera della sinistra. Tradurre questa scelta esistenziale in azione politica vuol dire affrontare i principali problemi delle società complesse: lo squilibrio ecologico, quello internazionale, quello sociale e quello politico (della cittadinanza). J;obieltivo dell'equilibrio ecologico è quello di un'economia che si rinnova nelle tecniche e nelle utilità, consumando meno beni materiali e producendo meno rifiuti. I.:equilibriointernazionale può essere garantito solo con una qualche forma di governo mondiale che sia in grado di gestire i problemi di interdipendenza planetaria (si 36 pensi alle minacce di catastrofi ecologiche mondiali) e di amministrare il diritto internazionale con una forza capace di imporlo. Tale obiettivo risulterà però utopistico se non si darà risposta soddisfacente alle questioni economiche e deqiografiche del «TerzoMondo». A questo riguardo il dovere della sinistra consiste nel mobilitare la solidarietà necessaria a costruire un nuovo ordine mondiale fondato sulla giustizia. I.:equilà sociale è l'obiettivo che ha visto i maggiori successi della sinistra socialdemocratica. La grande esperienza del Welfare State è andata però col tempo inaridendosi; la solidarietà sociale, limitala all'ambito dello stato nazionale, ha finitocol privilegiare i lavoratori organizzativi a svantaggio di un nuovo proletariato emarginato economicamente e culturalmente, Occorre dunque, da un lato, una nuova solidarietà verso le categorie svantaggiale, limitando il grado di copertura di quelle più protette, e dall'altro un programma di riduzione delle disuguaglianze economiche. Quarto obiettivo è quello dell'equilibrio della cittadinanza. Nelle moderne società la complessità delle istituzioni indebolisce l'esercizio concreto dei diritti da parte dell'individuo. Gli stessi diritti civili sono minacciati dal crescente potere delle burocrazie, dei partiti, dei gruppi organizzali.Sog-

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