.P.lLBIANCO l.XILROSSO 1101:eomm Unagrandeautoriforma primachesiatardi E na. lezioni importanti, non tanto per la loro preparazione e per i temi della campagna elettorale che, una volta di più, riflettono la stanchezza intellettuale e l'inerzia morale da tempo invalse nella politica italiaDue fattori decisivi sono all'opera: la caduta del veto che posava su un terzo dei rappresentanti degli elettori e che bloccava la loro partecipazione al governo. La caduta del comunismo come regime politico nell'Est europeo e nella ex-Unione sovietica è da questo punto di vista di grande importanza. La seconda ragione è di ordine interno: l'usurpazione di potere messa in atto negli ultimi quarant'anni dai partiti politici sta provocando una reazione profonda, dalle conseguenze non esattamente calcolabili, sul piano locale. Cosa attendersi? In primo luogp, la forte, forse fortissima insorgenza localistica è da sperare che non determini la «balcanizzazione» della polidi Franco Ferrarotti tica italiana, con la conseguente impossibilità di aggregare un insieme sufficiente di attori politici e di esprimere una maggioranza sufficientemente coerente e quindi in grado di governare. La democrazia si afferma premendo dal basso. È anche vero che governare significa scegliere. E che per scegliere è essenziale poter contare su forze dotate d'una certa omogeneità di orientamento. In una prospettiva positiva, si può legittimamente ritenere che i partiti politici scorgano nelle insorgenze localistiche un segnale d'allarme salutare e che procedano speditamente a quelle riforme di cui da tanto tempo ormai si limitano a discutere. È chiaro che le trasformazioni radicali, tanto più quelle che comportano coraggiosi, stoici atti di autochirurgia, non saranno indolori. Il destino della democrazia in Italia dipenderà dalla capacità di crudeltà con se stessi che i partiti sapranno, dopo anni di «lottizzazione selvaggia», mostrare e praticare. 31 BibliotecaGino Bianco
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