primo versante è necessaria una strategia che tenda al rafforzamento delle sue forme di organizzazione autonoma e delle sue possibilità di azione responsabile, ovvero rispettosa di qualcosa che si avvicina all'interesse generale. Una nuova e qualificata politica dell'istruzione e dell'intervento nei mass-media, potrà favorire una ricomposizione delle identità culturali. Ci si è mai chiesti, ad esempio, quali sono le conseguenze di un sistema scolastico dove non ha alcun posto l'insegnamento ad essere cittadini? Perché non ci si ricorda che, alla fin fine, la democrazia null'altro è che un insieme di personalità democratiche? E ci si è domandati quali effetti ha sulla cultura politica e sulla identità nazionale, un sistema televisivo pubblico colonizzato ed occupato dai partiti, con le connesse esasperate, e penose, competizioni fra «colo- .{).lL BIANCO lx.li.ROSSO i•ti@iiiil ni». In un mercato della informazione televisivache è un eufemismodefinire oligopolistico. Obiettivi di democrazia economica e industriale (sulla scorta dell'art. 46 della Costituzione) potranno favorire il rilancio del sindacalismo confederale, unica forma valida di opposizione alla diffusione dei sindacati particolaristi, incapaci di tenere in alcun conto gli interessi generali. La valorizzazione dell'associazionismo volontario, secondo un cammino che è stato già iniziato con i recenti provvedimenti legislativi, potrà costituire una valida strada per la riforma necessaria dei tradizionali sistemi di protezione sociale (dalla sanità alla previdenza). Nel sistema politico, i provvedimenti necessari per favorire l'alternanza, una opportunità non a lungo rinunciabile in ogni sisterna liberal-democratico degno di questo nome, saranno necessari, difficili, ma non sufficienti, e forse, mi permetterei di aggiungere, non decisivi. Saranno altrettanto necessarie strategie di rafforzamentodell'esecutivo e modificazioni delle procedure di spesa (la riforma dell'art. 81 della costituzione) rivolte ad esempio a sancire il divieto del ricorso all'indebitamento per il finanziamento delle spese correnti. Un modo, questo, per favorire la «protezione» e !'«isolamento»delle istituzionidalle pretese particolaristiche di piccoli e-grandi gruppi. Solo attraverso trasformazioni di questo tipo sarà possibile percorrere il cammino della unificazione economica e monetaria nell'Europa comunitaria, grande stimolo, perché grande opportunità-minaccia, per il sistema politico italiano. Perunaripresa sinistra: cultura,etica,solidarietà L' auspicio di Camiti (questa nota non intende certo ridurre il peso dell'autorevole intervento che c'ispira, se, invece di proposta, lo definiamo soprattutto auspicio, per le ragioni che seguono) appare più facilmente interpretabile e soprattuttoproiettabile nella realtà politica attuale se contestualmente legato a taluni recenti autorevoli richiami a dare finalmente moralità alla politica e, in particolare, a leggere inmodo più corretto la storia del marxismo rispetto a quanto in questi tempi troppoemotivamenteo strumentalmente s'è detto. Il bisogno di eticità e di grandi tensioni da parte di tutti emerge prepotente per comprendere il vuoto lasciato dal tramontodelle ideologie dinanzi ai problemi complessi della nostra società, con le consedi Ettore De Marco guenti assunzioni di responsabilità oggi troppo dismesse e con l'altrettanto conseguente rinvenimento concorde di nuovi valori di orientamento meritevoli di essere vissuti. I.:esigenza di leggere lontano ci fa condividere poi, con il Cardinale Martini, l'idea secondo cui il giudizio sul socialismo reale non legittima alcuno a dichiarare la morte del marxismo con quanto esso ha comportato, oltre che per i suoi misfatti, in termini di stimolonel pensiero o nella prassi europea e nello stesso cammino della Chiesa. Aggiunge Martini - va ricordato - che, nel considerare la storia europea di questo secolo, non si può prescindere dalla carica d'idealità e di riforme immessa dal marxismo: pur nella sua autonomia la stessa dottrina cattolica, con le encicliche sociali, è stata profondamente segnata e stimolata da questo confronto dialettico. 29 BibliotecaGino Bianco Dunque, l'opinione di Camiti, impiegata come utile quanto prezioso canovaccio di chi scrive, rende più facile sviluppare questa breve nota: purché ci sia disponibilità reale a tenere fino in fondo conto dell'attuale stato di profonda crisi delle identità perdute e della necessità di ridefinizione del nostro sistema politico democratico in cui giustizia e libertà dovranno una buona volta trovare equilibrio e dovranno essere valorizzati al massimo, per quello che significano nella sostanza, partecipazione, risorse vitali e tensione morale, contro tutte le imperanti sempre più diffuse indifferenze e in una prospettiva di massima realizzazione di solidarietà e di uguaglianza. Allora, non unità della sinistra a ogni costo, ma impegno di verifica per l'unità della sinistra con una finalmente impietosa presa d'atto dei tanti tradimenti: spesse volte testimonianze inadeguate hanno mostralo
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==