OLHIANCO lXH~ROSSO mente. Seguirono le vicende del Centrosinistra, il superamento del marxismo leninismo, l'accoglienza del pluralismo e della libertà religiosa, in linea di principio. Nel '58 Angelo Giuseppe Roncalli, patriarca di Venezia, avevavoluto compiere ungesto di cortese ospitalità nei confronti del partito di Nenni. Pochi mesi dopo era Giovanni XXIII.Si apri una storia, non ancora conclusa, né cancellata. Apertura a sinistra: ricordo bene la novità enorme per il tempo che vivevamo, i malumori aspri e risentiti in ambienti ecclesiastici e cattolicotradizionali, per le aperture giovannee, per il terromondismo di La Pira, per il filosocialismo di Moro e Fanfani, per il progressismo .rosso» dell'allora giovane Arnaldo Forlani, per le audacie della Base, per le impazienze di Carlo Donat Cattin... Tutta roba rossa, si diceva. Ricordo di seminaristi allontanati dal Seminario per simpatie forlaniane: oggi viene da ridere, ma era realtà di allora. Poco mancò, allora, alla aperta e solenne sconfessione ecclesiastica, che molti volevano,ma che non arrivò per l'opposizione del papa in persona. La Chiesa italiana, nei suoi vertici istituzionali, rappresentati allora dal cardinale Siri, voleva una Dc di centrodestra, senza grilli progressisti per la testa, senza ubbie, di nazionaJiz74zioni, che sapevano di socialismo, senza cedimenti e senza compromessi di costume... BibliotecaGino Bianco 17 Dopo Giovanni XXIII arrivò Paolo VI, e molte resistenze furono vinte. Lo stessoMontini, che aveva più volte condannato ogni apertura a sinistra, tollerò tuttavia il Centrosinistra, garantito dal suo amico Aldo Moro... Poi, dopo una decina di anni, il centrosinistra perse colpi. Era l'epoca dell'eurocomunismo, poi della solidarietà nazionale. L'assassinio di Moro chiuse una stagione appena aperta. Da allora pentapartito, ora quadripartito ... 45 anni di storia come in un soffio: e in mezzo a tutto questo per la Chiesa un Concilio che apri tante porle, nel mondo, e anche nella Chiesa stessa, con la serie meravigliosa dei documenti innovatori. Fmiva davvero un'epoca, e per convincersene basterà andare a rileggere i passi della «Gaudium et Spes» sul rapporto della Chiesa con il potere, con i privilegi, con il mondo del denaro e della finan74. Novità gigantesche, che sconvolsero la condotta delle masse cattoliche del mondo intero, con ripercussioni che ancora oggi sono all'inizio. Eppure tutto questo rivolgimento, che travolsetante barriere, e aprì tante porle, non riuscì a schiodare quella, tutta italiana, dell'unità politica dei cattolici nella Dc. Non più scomuniche, certo. Non più propaganda diretta fatta nei comizi da vescovi e preti. Non più appelli elettorali nominatamente aperti e sen-
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