Il Bianco & il Rosso - anno III - n. 25 - febbraio 1992

pa, ne è un problema che può trovare soluzioni facili e permanenti per tutte le parti coinvolte nel conflitto jugoslavo. Il problema serio e complicato delle nazionalità jugoslave, come polveriera potenziale dell'Europa, è certamente destinato a rimanere irrisolto per molti anni o decenni a venire. I. Le radicistoriche Le nazionalità presenti oggi in Jugoslavia e che qui hanno trovato la loro patria sono originarie dell'area asiatica dell'Unione Sovietica da cui si sono trasferite con una grande ondata migratoria nel VI secolo a.e. Da un lato i croati e i serbi, provenienti da tribù separate già nel «paese di origine», e i montenegrini, un clan originario della Neretlonia. Dall'altro gli sloveni costituitisi in tribù dopo il loro arrivo in Europa; il loro appellativo era quello di slavi delle alpi, consistenti in gruppi appartenenti a differenti tribù slave, fusesi con gruppi preesistenti in quelle aree. Per questa ragione le grandi differenze oggi esistenti tra dialetti sloveni non sono soprendenti mentre, nel contempo, queste differenze sono molto minori all'interno della Croazia e della Serbia. La stessa situazione degli sloveni è vera per i macedoni. I musulmani in Bosnia-Erzegovinahanno ottenuto il riconoscimento come nazionalità separata solo di recente. Le popolazioni preesistenti della zona della Jugoslavia si ritirarono a Bisanzio ad Est, i Longobardi a occidente o verso zone montane meno popolate come quella Avars. Più tardi, con la liberazione di parti di queste aree per l'invasione turca nel primo Medio Evo, alcune di queste popolazioni discesero dalle montagne e si stabilirono nell'area attuale dell'Albania e Cossovo.L'Albaniavenne istituitacome stato separato solo nel 1912per privare i serbi dell'accesso diretto al mare (la cosa venne programmata dall'impero austro-ungarico e dalla Russia). Gli sloveniformarono il loro stato Karantania (Carinzia) per l'ultima volta intorno all'anno 1000a.e. (Samo). I croati avevano la Grande Croazia (formata da Dalmazia, Slavonia e Croazia) nel X e XI secolo (Re Tomislav).I serbi crearono il loro primo stato indipendente in Rascia (l'area attuale di Cossovo), durante il periodo Caslav. Dopo di ciò tutte queste nazioni persero la loro BibliotecaGino Bianco ~JJ,BIANCO l.XttROS.SO 11Il iJUII ii ilitiM•Ui indipendenza, gli sloveni ai bavaresi e successivamente ai franchi, i croati ai franchi, tutti dall'occidente; mentre i serbi formarono un forte stato indipendente solo nel periodo di Nemania (1170-1196)e Duscian «Il potente» (1217-1355)che includeva la Macedonia e parte della Grecia. La Bosnia esperimentò il suo sistema statale sotto il principe Tvrdkonel XIVsecolo prima che i turchi iniziassero l'invasione di questi territori. Dubrovnik era una repubblica separata e indipendente in questo periodo, in concorrenza con Venezia per il controllo del Mare Adriatico. I turchi formaronouno dei più grandi imperi osmanici e dalla metà del XIV secolo iniziarono ad invadere le aree sud degli slavi. La conseguenza più importante fu l'islamizzazionedelle nazioni balcaniche e la seconda grande ondata di emigrazioni slave. Ritirandosi davanti all'avanzata turca si trasferirono ad occidente e sulla costa adriatica. I serbi si trasferirono nell'attuale Voivodinae nella costa dalmata dove sono rimasti mischiati con i croati fino ad oggi. Gli slavierano pagani durante la loro mi66 grazione dall'Asia ai balcani. Qui sloveni e croati ad occidente erano stati sotto la pressione dei cristiani, mentre i serbi e altre tribù ad oriente divennero cristiane ortodosse (influenza di Bisanzio). Mentre i primi due accettarono la lingua scritta glagolic (latino), i serbi e altri ad oriente sotto l'insegnamento di Cirillo e Metodio accettarono la scrittura cirillica. In generale la linea divisoria tra la cultura romanooccidentale e l'ellenica-orientale (bizantino) passava attraverso il centro dei balcani e divenne specialmente importante dopo la divisione della chiesa nel 1054. Le parti orientali e gli slavi del sud rimasero sotto i turchi per secoli, mentre le parti occidentali caddero sotto il controllo tedesco o ungherese. Dal XVIII secolo gli sloveni e i croati furono sotto la dinastia asburgica, i croati dalla metà del XIXsecolo sotto l'autorità ungherese all'interno dell'impero austro-ungarico. I serbi ebbero due insurrezioni per l'indipendenza dai turchi all'inizio del XIXsecolo e conquistarono l'autogoverno interno. I montenegrini conquistarono uno status relativamente indipendente dai turchi con la loro sconfitta alla fine del XVIII secolo. La «primavera delle nazioni» del 1848 apportò la rinascita nazionale alle nazioni slavedei balcani. I programmi nazionali includevano per la prima volta le idee di una entità statale comune per tutti gli slavi del sud. Ma, mentre sloveni e croati restavano sotto l'impero austro-ungarico fino al suo collasso nel 1918, la Serbia divenne uno stato indipendente dopo il Congresso di Berlino nel 1878. L'idea della Jugoslavia come paese universale per tutti gli slavi del sud veniva perseguita in modo diverso in Croazia e in Serbia. I primi proponevano lo stato Illirico (Strossmayer, Racki) da un lato e una indipendente Grande Croazia (Starcevic) dall'altro. In Serbia, Svetozar Markovic propose la formazione del paese con nazioni indipendenti e con eguali diritti, mentre Garasanin (1844) propose la formazione della Grande Serbia. Entrambi i piani di una «Grande Croazia» e «Grande Serbia» includevano piani espansionistici verso altre regioni nazionali e costituirono la base dei movimenti nazionalistici degli Ustascia (croati) e Chetnick (serbi) durante la seconda guerra mondiale. Dopo il collasso dell'impero austro-unga-

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