Il Bianco & il Rosso - anno III - n. 25 - febbraio 1992

i.).tJ. BIANCO '-Xli.ROSSO INIIROlll•Mit•M•iii La disintegrazione d llaJugoslavia Cause conseguenzeperl'Europa di Franjo Stiblar L'articolo che pubblichiamo è stato scritto alla fine del 1991,prima cioè degli avvenimenti che hanno definitivamente contrassegnato la parabola jugoslava. Pensiamo, tuttavia, che l'analisi storica, economica e sociale che contiene sia utile per capire le ragioni della crisi balcanica e dello sfascio della Slavia del sud. Ecco, in sintesi, le tappe della formazione e della definitiva crisi dello stato Jugoslavo. - Z3novembre 1918: un congresso nazionale jugoslavo riunito a Zagabria proclama l'unione dei territori croati e sloveni (fino allora possedimento asburgico) con i regni di Serbia e Montenegro. Il nuovo Stato prende il nome di «regno dei Serbi, Croati e Sloveni». La corona va alla casa reale serba. - 1921: con la nuova costituzione i serbi tentano di imporre una politica centralizzatrice, denunciata da croati e sloveni. - Gennaio 1929: il re Alessandro I proclama «ilregno di Jugoslavia», scioglie il Parlamento ed instaura una dittatura. - 1941: nel corso della seconda guerra mondiale il re Pietro II firma un trattato con l'URSS. I tedeschi occupano la jugoslavia e la smembrano. - 10aprile 1941: i nazisti creano in Croazia uno Stato fantoccio diretto dal leader ustascia Pavelic. Il nuovo regime stermina decine di migliaia di ebrei e zingari. - 1942-1945: si sviluppa in Jugoslavia un movimento partigiano, guidato dal comunista Tito, che nel maggio del 1945 riesce a liberare il Paese. - 29 ottobre 1945: viene proclamata la Repubblica jugoslava (ricostituita su basi federali) con Tito presidente. - 28giugno 1948: Titorompe con Stalin. Parte la «viajugoslava al socialismo» fondata sul non allineamento e l'autogestione delle imprese. - Settembre 1961: Titopresiede a Belgrado laprima conferenza dei non-alleati. La Jugoslavia diventa punto di riferimento dei Paesi del Terzo Mondo in via di decolonizzazione. - 4 maggio 1980: muore Tito. Il suo posto è preso da una presidenza collegiale. - Aprile-dicembre 1990: prime elezioni libere nelle repubbliche. Vittoria delle destre in Slovenia e Croazia, dei comunisti in Serbia. - 25 giugno 1991: Slovenia e Croazia proclamano l'indipendenza. L'esercito federale interviene. È la guerra. - 2 gennaio 1992: le parti in conflitto sottoscrivono la tregua e sospendono i combattimenti. - 15gennaio 1992: la Comunità Europea riconosce le repubbliche di Croazia e di Slovenia. - I n questo articolo verranno presentati prima i fattori interni (storici, socio-politici ed economici) che spiegano le cause del collasso jugoslavo e, successivamente, verrà valutato il ruolo delle forze ester- - ne in rapporto, tra le altre cose, allamarginalizzazione dei paesi extracomunitari(laJugoslavia è uno di questi) nel processo di formazione della nuova Europa. Unesempio chiaro e approprialo del modo sprovveduto in cui l'Europa ricca dell'Area Economica Europea (la Cee più l'Efta) si rapporta ai paesi marginalizzati dell'Europa è quello del modo in cui è stata affrontala la crisi in corso definita un «problema della Jugoslavia». Non c'è dubbio che le cause della disintegrazione della Jugoslavia sono anzitutto di natura interna. Ma con ciò non si può negare che la Jugoslavia sia parte dell'Europa e che l'instabilità di questo paese balcanico produrrà ef65 BibliotecaGino Bianco fetti esterni negativi sui paesi della «Europa ricca»: politici, economici, e di sicurezza. Una migliore comprensione delle cause interne del conflitto jugoslavo sarebbe perciò stata utile per un più rapido impegno della «Europa ricca» nel ricercare soluzioni pacifiche per la nazione jugoslava. Questa esigenza non è meno forte per il futuro visto che questo problema non può venir semplicemente rimosso dalla carta d'Euro-

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