Il Bianco & il Rosso - anno III - n. 25 - febbraio 1992

di chi ne ha due. Noi dobbiamo dire grazie a quell'associazionismo e volontariato cattolico che ha lavorato per tutti coloro che cercano di riannodare i fili della propria vita. Vengono insegnate la buona educazione, la buona alimentazione, il buon comportamento, le buone letture il gusto giusto verso l'arte visiva e musicale e la scuola riveste un ruolo fondamentale come di- ,{)li, BIANCO '-Xli.ROSSO l 111 #iiltl spensatrice di educazione. Pensiamo allora a questi ora nelle scuole medie dove associazioni ed enti che si occupano concretamente del sociale possano spiegare la loro azione. Facciamo capire che cosa sono i problemi, facciamoli toccare. Ci sono cose che esistono, purtroppo, anche quando non toccano direttamente noi. Facciamo così vedere che quando si conosce il dolore qualcosa succede. Conosci il moto dell'oceano e il mare di casa tua, ti sembrerà un lago. Conosci i più deboli, aiutali, tienili sempre in testa. Fai esplodere la voglia di aiutare e migliorare. Vai sempre oltre. Coltiva l'oggi pensando al domani. CriminalietàMeridione ideeperunalottanuova L a criminalità organizzata ormai è il più grande e straordinario dei problemi del nostro Paese, che tuttavia viene affrontato in maniera del tutto ordinaria. Il Ministro Scotti, nonostante il grande e forbito parlare, nonpare abbia centrato la strategia. Sembra abbia scambiato la lotta al tragico fenomeno per quella al traffico: basta aumentare i vigili agli incroci ed il traffico defluisce veloce. Nonvale, neppure per me, esercitarmi indefinizioni:certo è che la criminalità organizzata è un fenomeno economico e tende, a volte con successo, ad accreditarsi comesoggetto economico del nostro Paese.Chi pensa di arginarla con i mezzi ordinari sbaglia e di grosso. Naturalmente la modernae sofisticataorganizzazione dei capitalie degli investimentiaiuta il dispiegarsidel fenomeno. Difrontea questa consapevolezza, e non paiauna esagerazione, la stessa manifestazioneestorsiva e rackettara appare poca sepure·drammaticacosa, «consentita»dallegrandiorganizzazioni criminali per «distrarre»la attenzione delle forze dell'ordine.Naturalmente parlo della ordinaria, quotidiana,asfissiante criminalità, piccola e grande. di FrancoIacono Non so prevedere quale sarà l'efficacia delle nuove misure che lo Stato ha varato per combattere la piovra. I.;impressioneperò è che non si faccia un passo avanti in nessuna direzione. Le statistiche dello stesso Ministero degli Interni parlano chiaro. Non è questa la occasione per parlare della complessità del fenomeno e delle sue conseguenze nel tessuto civile ed economico, soprattutto del Mezzogiorno. Certamente esso si innesta, alimentandola, su quella che già i vescovi hanno definito la «mafiosità» del sistema di potere, e peggio, su di una organizzazione individuale e collettiva dove la pratica di doveri e di valori è annacquata da alibi, rispetto ai quali testimonianze coraggiose sono sempre più «vox clamantis in deserto». Così alla costruzione della nuova Europa, in queste condizioni, difficilmente potrà partecipare larga parte del Mezzogiorno d'Italia, perché «accuratamente» evitato dal grande capitale di investimento, che pure alle sue grandi risorse può essere interessato. Così il rischio di un'area avviata ad una eterna assistenza e ad un degrado senza fine diventa sempre più concreto per il Mezzogiorno. Mi rifiuto di pensare che tutto questo sia casuale, peggio, che sia inevitabile. La 61 BibliotecaGino Bianco grande «forzapotere» di cui è ricco il Mezzogiorno sarebbe nella condizione di invertire la rotta e di determinare sviluppo dando voce e forza a tanti che non si vogliono rassegnare, utilizzando a pieno risorse anche umane esistenti. Ripeto: se questo non è avvenuto, nonostante la miriade di Ministri, la ragione va ricercata nella convinzione della Dc che un Mezzogiorno assistito è meglio di uno autonomo. I fatti le hanno dato ragione finora. Governando il bisogno si governa il consenso. Purtroppo molti, anche socialisti, si sono adeguati al sistema e non vale qui ricordare attenuanti. Le responsabilità delle altre forze politiche, da quelle tradizionalmente subalterne come Pli, Pri, Psdi, alle altre velleitariamente alternativistiche come il Pds, non sono da meno. Tanto che, concretamente, nessuna ha praticato e neppure sostenuto una strategia contraria a questo sistema. Certo la denuncia non basta e rischia addirittura di diventare ovvia. Si tratta invece di promuovere alleanze nuove senza isolarsi nel consueto «l'avevo detto». Le elezioni sono un banco di prova che può rivelarsi drammatico e definitivo per quelle forze politiche che pensano di affrontarle nella maniera consueta con uomini consueti, fidando nel risultato consueto.

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