Il Bianco & il Rosso - anno III - n. 25 - febbraio 1992

a realizzare assieme ai giovani iniziative, specie nel campo della cooperazione di solidarietà sociale; - tossicodipendenti: sviluppo del rapporto e del sostegno alle comunità terapeutiche e di accoglienza nonché alle organizzazioni di coordinamento per favorire iniziative comuni a livello nazionale e territoriale, in raccordo con i servizi pubblici, per migliorare e diversificare il complesso delle risposte sociali. In particolare si tratta di incentivare iniziative di formazioneinformazione nel mondo del lavoro (referenti interni), favorire percorsi di recupero di lavoratori tossicodipendenti in sintonia con la tutela contrattuale; elaborare progetti comuni di formazione professionale ed inserimento lavorativo di tossicodipendenti che abbiano completato il percorso terapeutico; - minori: il raccordo con le associazioni ed i gruppi che operano nel settore e gli operatori delle diverse aree dei servizi pubblici (sanità, enti locali, giustizia) è fondamentale per elaborare interventi complessivi sul territorio contro il disagio e la devianza giovanile. Una attenzione specifica va rivolta in generale alla istituzione e qualificazione dei servizi, in particolare alla promozione dei progetti di orientamento e formazione professionale, inserimento lavorativo anche in forma cooperativistica. Di rilievopuò essere una adeguata sensibilizzazione tra i lavoratori verso istituti quali l'adozione e l'affidamento per superare la «pericolosa» istituzionalizzazione dei minori abbandonati. - handicap: un vasto terreno si apre ad una collaborazione sperimentata ma che va rinnovata con l'associazionismo ed il volontariato, con particolare riguardo alla possibilità di organizzazione di servizi riabilitativi, formativi, di socializzazione e di sostegno alla integrazione scolastica e lavorativa. Con queste risorse possono essere scoperte forme nuove di accoglienza nella società delle persone con gravi disabilità o disagi psico-fisici, sperimentando soluzioni per i più gravi che rifiutino l'istituzionalizzazione e parallelamente l'abbandono alla famiglia di ogni responsabilità e compito, tramite l'organizzazione di comunitàalloggio, case famiglia o comunque strutture in cui convergono risorse istituzionali, sociali ed umane. Su questo terreno l'impegno sindacale, BibliotecaGino Bianco ~.tJ,BIANCO l.Xll,ROSSO l•h#iilil articolalo in raccordo con le associazioni «storiche» degli invalidi, quelle dei familiari dei giovani disabili o handicappati, nonché quelle in cui gli stessi si rendono protagonisti dei loro percorsi di integrazione nella società. Riteniamonostro compilo sostenere queste esperienze associative consentendo il riconoscimento del loro valore di promozione culturale operato spesso con autentico spirito di volontariato, ma puntando anche alla realizzazione di una sintesi di voci ed approcci al problema oggi eccessivamente frastagliati. - carcerati: di grande rilievo umano e sociale è il rapporto fecondo instaurato tra sindacato e volontariato per sostenere larisocializzazione come obiettivo prioritario della pena. Concretamente si tratta di migliorare la qualità della vita all'interno dell'istituzione, salvaguardando quanti vi vivono e vi lavorano, di moltiplicare e dare 54 senso alle misure alternative al carcere attraverso la sollecitazione delle istituzioni ed il sostegno e la promozione di iniziative congiunte, soprattutto per la formazione professionale, l'inserimento lavorativo anche in forma cooperativa. - immigrati extracomunitari: è urgente avviare un processo rapido di inserimento non solo nella attività produttiva, ma anche nella società. La prima fase di questo processo è quella della prima accoglienza: primo ricovero, quindi, e prima informazione sulle condizioni per l'inserimento. Questa attività richiede una forte motivazione ed il volontariato, anche in assenza di istituzioni pubbliche, ha svolto e svolge un ruolo fondamentale. Da questa fase di assistenza l'immigrato deve cominciare a camminare con le proprie gambe: nel lavoro, innanzitutto, nell'acquisizione della residenza, condizione essenziale per accedere agli altri diritti (casa, salute, istruzione) che la legge 943/86 ed oggi la legge 39/90, gli riconoscono alla pari dei cittadini italiani. La rivendicazione del voto amministrativo, che il sindacato sostiene, si colloca nel campo di questi diritti. Anche in fase di inserimento l'immigrato ha bisogno di formazione, linguistica in primo luogo; e contestualmente di sapere che alla propria integrazione deve partecipare attraverso le associazioni e le organizzazioni sindacali per conoscere i propri diritti come cittadino e come lavoratore. La Cisl nel guardare con interesse alla crescita del volontariato e all'ampliamento degli ambiti del suo intervento, intende consolidare e rafforzare il suo rapporto sia con le organizzazioni di coordinamento che con singole strutture, comunità, ecc. Si sente inoltre impegnata a diffondere lo spirito di solidarietà, condivisione e gratuità di cui il volontariato è portatore, nella consapevolezza che occorra oggi creare comunicazione tra la cultura del lavorosociale/gratuito e quella del lavoro dipendente. L'animato dibattito, che spesso si fa sul welfarestate, non può essere ridotto al problema di spostare delle risorse a questo o a quel capitolo di spesa: in profondità si tratta del senso da dare alla società. La società non può essere regolamentata da rapporti che consentono di vivere decentemente solo ai più forti. Deve essere invece intreccio di rapporti umani che reclamano solidarietà.

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