Il Bianco & il Rosso - anno III - n. 25 - febbraio 1992

.P.lJ, BIANCO lXltROS.SO IU•#iiitl Volontariato e mondodel lavoro L' esplodere delle contraddizioni sociali può essere misurato dall'estendersi di fenomeni di devianza che vengono combattuti sul fronte della repressione senza parallele misure di prevenzione e di risocializzazione. Penso alle espulsioni dal mondo produttivo di lavoratori, a causa di processi di innovazione tecnologica e di riorganizzazione delle imprese con conseguente creazione non solo di disoccupati, ma anche di disadattati sociali, cosi come penso ai poveri vecchi e minori, agli scartati dal sistema, alla spinta al1' emarginazione. Si espande così quella già vasta e composita area di persone che vive tra marginalità ed emarginazione. Accanto a questa realtà si dilata l'arroganza del potere. Si dà vita a consumi sfrenati e a sprechi, che lambiscono spesso fasce della marginalità e della esclusione, senza però rimuovere la natura del disagio, ma anzi rafforzandola. La distribuzione del reddito è disegnata dalle categorie forti con uso perverso dell'assistenzialismoche consolida l'emarginazione e ne accentua il degrado. Visono diritti insufficienti:diritti promessi ma inesistenti o inaccessibili, oppure squalificati e squilibri di potere tali da annullare diritti elementari. Cresce nel frattempo la coscienza del ruolo del lavoro e dei servizi pubblici per l'effettivogodimento dei diritti stabiliti per grandi masse di cittadini. Così come cresce la coscienza che lo sviluppo del reddito medio non riduce le fasce di povertà, nè impedisce la formazione di nuove povertà. Dall'internazionalizzazione dell' economia alle interdipendenze delle diverse società; dalla concentrazione nelle città al venir meno di una capacità di governo politico dei problemi macroscopici della vita BibliotecaGinoBianco di FrancoBentivogli collettiva; dall'invecchiamento della popolazione al crescente numero di anziani soli, poveri, non autosufficienti; dall'alta percentuale di disoccupati e cassaintegrati alla penuria di alloggi; dalla crescita di nuclei monocellulari ad una rete carente di servizi assistenziali gestita spesso da strutture pubbliche inefficienti; dalla fuga individualistica dei più forti ad un neomutualismo che ormai organizza anche funzioni di ordine pubblico. Sono tutti fattori che mostrano quanto siano cresciute le esigenze sociali della popolazione e l'inadeguatezza delle risposte pubbliche. Le vecchie povertà, caratterizzate da redditi insufficienti, si sono diffuse e si sono accoppiate con le nuove povertà, causate da risposte inadeguate a bisogni qualitativi della vita. La società, insomma, genera in molte persone sogni che poi puntualmente disillude. C'è una frattura tra destini economici globali del Paese e aree di povertà, di emarginazione, di esclusione. In sostanza siamo di fronte a grandi processi di trasformazione e di crescita che non comprendono adeguati processi di sviluppo sociale e culturale e, anzi, aggravano le condizioni, accentuano le disuguaglianze. Il sindacato ha così di fronte problemi complessi e nuovi nella tutela dei lavoratori. Incontra vaste aree di degrado. Ha il difficile compito di promuovere una politica partecipata che non separi le lotte e i destini dei lavoratori da quelli delle fasce deboli ed emarginate. Una politica per l'uguaglianza, che rimetta ostinatamente in gioco gli esclusi, che li associ in grandi obiettivi di cambiamento e di riequilibrio dei poteri. Oggi anche il sindacato vive le contraddizioni del nostro tempo: il suo corpo sociale non è più omogeneo. La società dei 2/3 lo taglia, lo disarticola, rende difficile 52 la sua spinta riformatrice, la sua tensione per l'uguaglianza la sua pratica della solidarietà. In questo nuovo campo di impegno il sindacato scopre nuovi problemi, nuove risorse, nuovi soggetti sociali, tra questi ultimi vi è il volontariato che è certamente il soggetto più significativo emerso con forza in questo tempo, quello che si trova nei posti più delicati: nel lavoro come nei servizi pubblici, sul territorio e nelle realtà di frontiera e sempre con una forte carica promozionale. I.:incontro con il volontariato non avviene in situazioni idilliache, ma in un crogiuolo dove si intrecciano dedizione, competenza, umanità e servizio, con inefficienza, egoismi, burocratismi, degrado e perfino violenza. Il compito del sindacato è difficile in quanto da un lato tutela i lavoratoridei servizi e dall'altro salvaguarda i diritti degli utenti e dei cittadini, soprattutto quelli più deboli. Tutto poi è complicato da carenze strutturali di vario genere, crisi di gestione e cadute motivazionali. Il sindacato conosce bene i limitidei servizi e le gravi responsabilità della pubblica amministrazione, ma ha anche la consapevolezza che alcuni limiti lo riguardano per non aver contrastato a sufficienzail degrado istituzionale e strutturale; per una contrattazione che non ha sempre favorito l'efficienza e il corretto svolgimentodel lavoro oltre i piccoli calcoli che premiano la visione economicistica a scapito di quella etica; per avere in qualche caso una posizione ambigua di fronte a drammaticiepisodi di violenza troppo frequenti nei confronti degli anziani, degli handicappati,dei malati. Il sindacato deve ricondurre ad unità il ruolo delle categorie e quello intercategoriale. Si pone quindi il problema di un di-

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