,P-lJ. BIANCO il..11.ROSSO Miiilii•il che contrassegna la nostra situazione di oggi. Le riflessioni seguenti possono servire per capire quale potrebbe essere la condotta dei partiti non Dc nei confronti della realtà attuale del cattolicesimo italiano, così complesso e così sorprendente per tanti versi, e che invece troppo spesso, per interessi contrapposti, viene presentato tutto ridotto a politica, o tutto ridotto a istituzioni ecclesiastiche se non clericali, o tutto buttato in una azione sociale fine a se stessa, o tutto intento a dividersi tra realisti e spiritualisti, ciellini e anti, opusdeisti e anti, martiniani e biffiani, nostalgici del regime papista o nostalgici del compromesso storico... Sono tutte rappresentazioni false e strumentali, che possono servire in uno spunto polemico, ma fanno perdere il senso della realtà, fanno sbagliare le tattiche e le strategie, fanno fallire i conti, anche elettorali, che qualcuno può fare. È successo tante volte nel passato. Può succedere ancora. Le prossime elezioni, e il periodo, breve ormai, che le precede, possono dirci se i partiti non Dc, e in particolare il Psi e il Pds, hanno cominciato a capire qualcosa di più, del mondo cattolico, o se continua l'incomprensione, la pura strumentalizzazione, e in pratica la rinuncia a capire e ad agire in conseguenza, che ha caratterizzato tanta parte degli ultimi anni. La Dc continuerebbe a ringraziare, di cuore. Nel prossimo, e ultimo articolo, resterà da affrontare un versante poco praticato del problema, e cioè quello dei problemi interni alla Chiesa e allaproponibilità della fede cattolica causati dalla identificazione di fede e Chiesa, nei latti, con un solo partito. (G.G.) Partiti«altri»e mondocattolico. Chefare? di Giovanni Gennari D i fronte alla realtà complessa della storia e della attualità di ciò che siamo abituati a chiamare mondo cattolico, fatta di storia e di persone, di idee e di movimenti, di valori e di compromessi, - e che è stata oggetto della sommaria analisi dei due primi articoli -, si pone ora la domanda relativa agli altri partiti, alle forze politiche dette laiche e, nel senso di non Dc. Cosa possono e debbono fare, dunque, questi altri partiti, se intendono raggiungere il consenso anche di cittadini cattolici, e cioè se non danno per scontato, come tanto spesso hanno fatto,che l'aggettivo cattolico è per destino delle cose e per incuria degli uomini sinonimo perfetto di democristiano? Escludo, qui, dalla mia attenzione, Msi e Leghe, che pure ricevono, certamente, voti di cittadini cattolici. Sono convinto che la scelta fascista, infatti, e ancor più quella razzista e qualunquista che contrassegna le Leghe, siano incompatibili con una veBibliotecaGino Bianco 27 ra coscienza cristiana, almeno finché la logica ha un senso. Escludo anche ciò che resta del partito radicale, anche se come tale sul piano nazionàle non esiste più: !'«umanesimo» che lo contrassegna, con la totale privatizzazione dei problemi morali, l'individualismo fatto regola, il rifiuto di ogni sia pur minimo ordine etico valido socialmente, la totale incapacità di capire che dentro, e dietro la realtà della chiese e del religioso, può esserci qualcosa che non sia solo potere e meschina volontà di dominare le coscienze, il laicismo vecchio e ideologicamente incapace di uscire dagli schemi del passato, oltre a tante scelte concrete degli ultimi decenni, mi portano a concludere che un cattolico autentico che accetti il programma dei radicali, comprese per esempio liberalizzazione totale di aborto, eutanasia e droga, sia una contraddizione in termini. E resta sempre un mistero il fatto che i radicali parlano sempre contro l'inamovibilitàdel-
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