Il Bianco & il Rosso - anno III - n. 24 - gennaio 1992

.{).lt BIANCO l.XILROSSO li Id 11 MI M«titi lfA tnf.i M La rapida internazionalizzazione dell'impresa infine che pone problemi di relazioni, collegamenti e coordinamento sovranazionali con i quali il sindacato stenta a tenere il passo. Democrazia economica è un «contenitore» ampio: dentro ci può stare una politica economica più aperta e attenta alle esigenze dei lavoratori e delle fasce deboli della società, la democrazia industriale che non mette in discussione l'assetto capitalistico, ma si realizza sul terreno delle relazioni industriali; la partecipazione economica come partecipazione ai risultati dell'impresa (produttività in senso stretto ad altre performances aziendali) oppure al capitale dell'impresa come partecipazione azionaria. Anche la partecipazione a livello di macroeconomia sembra assumere indirizzi nuovi con funzioni diverse dei fondi, più di tonico dei mercati finanziari che come elemento di trasformazione delle forme proprietarie delle imprese. L'esperienza svedese del piano Meidner si può dire infatti formalmente chiusa per non aver saputo sciogliere il nodo dei rapporti tra distribuzione azionaria e poteri decisionali nonché tra proprietà collettiva ed interessi individuali. La tavola rotonda del pomeriggio che ha visto confrontarsi Pierre Camiti, Gino Giugni, Carlo Patrucco e Beppe Surrenti, nonché gli interventi di Antoniazzi e Vertemati hanno fatto entrare nella discussione argomenti di grande attalità come il confronto su costo del lavoro e gli assetti contrattuali, i contenuti della Finanziaria e i problemi posti dall'unificazione europea. In conclusione un'iniziativa di ReS che ha colto nel segno individuando un tema di grande rilievo, un vero seminario di approfondimento per tutti coloro che impegnati nella politica, nel sindacato, nelle istituzioni volessero rimettere a fuoco, aggiornare ed ampliare al contesto europeo una seria riflessione. E che ha visto conferma ti in fondo quelli che sono i principi costitutivi di ReS: che è difficile pensare possa esistere democrazia economica e partecipazione fuori da un quadro di equità, di giustizia sociale, di solidarietà. Democrazia, riforma,referendum Convegno ReSdiMonza (3/12/91) di Vito Orlando iforme elettorali, riforme istituzionaR li, referendum: quali scelte per la democrazia dell'alternanza», è stato il tema di un dibattito promosso dalla ReS di Monza nel corso di una serata che ha visto la partecipazione di un pubblico numeroso e del Presidente Nazionale di ReS Pierre Carni ti, del Prof. Ettore Rotelli, del Parlamentare Europeo Luigi Vertematiper il Psi e di Paola Gaietti De Biase per il Pds. L'incontro si è aperto con una relazione di Vito Orlando della ReS di Monza, la locale Associazione, presentata ufficialmente nel giugno scorso, che BibliotecaGino Bianco 61 con questa iniziativa ha avviato il programma della stagione 91/92. Orlando ha sottolineato l'obiettivo politico alla base del dibattito sviluppato da ReS fin dalla sua nascita e cioè far maturare nel Paese le condizioni per la democrazia dell'alternanza, che è una condizione fisiologicanecessaria per una moderna democrazia. Da questa premessa si sono sviluppati gli interventi dei relatori che hanno evidenziato come oggi le riforme elettorali ed istituzionali siano ineludibili per superare la situazione di democrazia bloccata che è una delle tante anomalie che con-

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