Il Bianco & il Rosso - anno III - n. 24 - gennaio 1992

_p_tJ, BIANCO '-Xli, Il~ li i il UI I Mffiifl lfA tn@ ■ presenti, ma anche dei possibili incontri. È parso interessante, soprattutto a chi scrive, il tentativo fatto da alcuni di superare i contrasti arrivando, per quanto possibile, ad una sintesi che senza pasticci tenga conto dei punti alti delle ricerche etiche nei due campi. Come sintesi comune delle giornate, ad esempio, - e pur tenendo conto che in questo modo si vengano a dimenticare molti altri spunti del dibattito, che sarà possibile cogliere solo nella pubblicazione integrale degli «Atti», che «Politeia» sta preparando-, a chi scrive è parso di grande interesse l'intervento di Claudio Martelli, con la sua proposta di un' «etica per i cittadini», cioè per tutti coloro che convivono nella comunità civile, che tenga conto dei valori comuni, che sono tanti, e che non assolutizzi scelte ideali di parte, lasciando al libero dibattito delle culture, alla libera professione delle coscienze, al libero confronto delle opinioni tutte le materie in cui i contrasti sono insanabili, e in cui è impossibile trovare una mediazione che non sia un pasticcio che rende tutti scontenti. Forte, in questo intervento, e del tutto condivisibile, è parso il richiamo al rispetto reciproco della libertà della Chiesa e della autentica laicità dello Stato, nell'esigenza del superamento di tutti i clericalismi, laici o religiosi che siano stati per il passato. La ricerca di una autenticità «laicità», vista come metodo di lavoro e di ricerca, rispettosa di tutte le posizioni ragionevoli e non ideologicamente clericali, che consente la convivenza civile e il confronto tra culture e fedi diverse, come i nostri lettori possono constatare ad ogni numero, è uno dei centri di interesse della nostra rivista, e il Convegno di Milano si è collocato degnamente in questo contesto. Come ReS, e come «IlBianco & Il Rosso» ne siamo soddisfatti (G.G.). Europae democraziaeconomica Forumnazionale diReS (Milano3/12/91) di Renato Vallini p iano Meidner, 0,50%, concertazione: solo fantasmi del passato, espressioni che portano alla memoria duri confronti nel sindacato, occasioni perdute, oppure questioni attuali, sfide sulle quali cimentarsi, pur con i necessari aggiornamenti? Cosa può significare oggi, nell'Europa di Maastricht, dem - crazia economica? Il Forum nazionale di ReS ha offerto un'occasione di alto livelloper riflettere ed approfondire questi temi. Tiziano Treu, Guido Baglioni, MimmoCarrieri, Giulio Tremanti, Piero Bassetti hanno fornito un quadro organico sia delle esperienze realizzate nel passato nei paesi europei, sia dei mutamenti più significativi intervenuti nel contesto economicoBibliotecaGinoBianco 60 politico la cui comprensione è indispensabile per aggiornare l'analisi a ripensare gli strumenti. Parlare di democrazia economica oggi alle soglie del 2000 significa aver presente importanti elementi nuovi su cui riflettere. Un diverso atteggiamento degli imprenditori, attenti ai problemi della qualità di prodotti più sofisticati di un tempo, e che avvertono che la risorsa umana è sempre più strategica nei processi produttivi. Il decentramento della produzione che favorisce forme micropartecipative. Lo stato come «contenitore» della democrazia economica, secondo la tradizione socialdemocratica del Welfare, che perde progressivamente significato.

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