~.ti-BIANCO l.XltROS.SO Miii•i••d Unitàa sinistra? Sì, I maconrespiroeuropeo di Giorgio Napolitano e prospettive della sinistra europea appaiono condizionate, in questa fase, da un dupli- L ce ordine di difficoltà. Da un lato, i limiti, le insufficienze, le contraddizioni che in diversi paesi insidiano un rilancio delle forze di sinistra sul piano nazionale. Dall'altro lato, i problemi tuttora irrisolti che presenta il processo di caratterizzazione della sinistra come schieramento europeo. Non possono non preoccupare il pesante travaglio che sta vivendo il partito socialista in Francia, la sconfitta subìta dal partito socialdemocratico in Svezia, i risultati elettorali che in altri paesi europei hanno visto successi della destra conservatrice come in Portogallo o affermazioni dell'estrema destra più aggressiva come in Austria. E tuttora complessa risulta la situazione in Germania, nonostante l'esito positivo del Congresso di Brema della Spd e l'alto grado di unità raggiuntosi nella scelta del nuovo presidente; tuttora incerta resta la prospettiva del confronto elettorale del prossimo anno in Inghilterra, nonostante i molti segni di affermazione e consolidamento del partito laburista. Ciò conduce alla necessità di una più attenta riflessione sulla natura e sulla portata delle spinte di destra che in varie forme attraversano l'Europa, e anche su quel che presentano di comune le difficoltà di partiti di sinistra pur operanti in condizioni così diverse. Ovviamente, tocca a ciascun partito fare i conti con i problemi del paese che governa o che aspira a governare e magari con i propri problemi interni, di organizzazione e di unità politica. Ma non può sfuggire il peso determinante che ha ormai assunto il quadro europeo, e dunque l'importanza del superamento dei motivi di contraddizione e dei limiti che emergono nell'azione della sinistra al livello europeo. Anche se il vertice di Maastricht ha sancito in linea di principio la nascita di partiti europei come soggetti della vita politica democratica del nuoBibliotecaGino Bianco 6 vo contesto istituzionale dell'Unione, nella pratica si è ancora molto lontani da questo modello. Gli stessi gruppi che si confrontano nel Parlamento di Strasburgo sono fortemente segnati - forse oggi più di ieri, e per effetto delle prove così impegnative che sono insorte per la Comunità negli ultimi due anni, delle scadenze e delle scelte che ormai l'incalzano - da differenziazioni e tensioni in cui si riflettono le diverse condizioni e posizioni dei principali Stati membri della Comunità. Comunque i gruppi parlamentari europei rappresentano anche per la sinistra il maggiore sforzo di omogeneizzazione e coesione finora compiuto per superare particolarismi e chiusure nazionali. Difficoltà di gran lunga più serie si incontrano per avvicinare in senso più generale le politiche dei singoli partiti di sinistra, quali sono e continuano ad agire paese per paese. Occorre porre con serietà e determinazione la questione di un serio e conseguente spostamento dell'azione di tutte le forze di sinistra sul terreno di una comune visione e strategia europeistica; sta diventando questa una delle condizioni essenziali anche al fine di condurre meglio la battaglia di questa fase politica in ciascun paese. In quanto alla sinistra italiana, essa è investita dallo stesso ordine di questioni e di esigenze, e porta inoltre sulle sue spalle il carico di antiche, profonde divisioni non cancellate neppure da mutazioni straordinarie come quella che ha portato dal Pci al Pds e che ha visto il Pds partecipare come osservatore al Consiglio Generale dell'Internazionale Socialista in attesa di diventarne un membro a pieno titolo. Resto convinto, tuttavia, che l'esperienza della sempre più stretta collaborazione, nel Parlamento europeo tra i gruppi in cui sono collocati il Psi e il Pds, possa rappresentare uno dei principali punti di riferimento per la ricerca di convergenze e di intese tra i due partiti anche in Italia.
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