~JLBIANCO lXttROSSO Mii•liiid si dell'unità socialista. L'unità socialista era ed è il modo per dare alla stessa nascita del Pds uno sbocco politico e ideale, cioè quello del riformismo, della socialdemocrazia europea. Nel momento in cui entrambe queste ipotesi non sono state «afferrate» si è creato una sorta di vuoto che è stato se non riempito certamente occupato da ben altre iniziative. Non c'è dubbio che esiste una crisi di questo sistema politico e dei partiti tradizionali. Nel momento in cui da sinistra non sono venute «idee forti» quali potevano essere la repubblica presidenziale e l'unità socialista, ecco che il campo è stato occupato dalle leghe e dalle iniziative referendarie. C'è poco da farsi illusioni: entrambe le iniziative tendono a destrutturare totalmente l'attuale sistema dei partiti per sostituirgli non si sa bene ancora cosa. Una conseguenza sarà certamente quella di una «presa»molto maggiore dei grandi gruppi industriali ed editoriali che si sentono più «liberi» in seguito alla fine del comunismo. Il Pds non ha aderito alle ipotesi della repubblica presidenziale e dell'unità socialista, ma invece si è gettato a corpo morto sui referendum e anche ha paradossalmente provato a togliere una castagna dal fuoco alla Dc con la richiesta di impeachment di Cossiga. A mio avviso il Pds si fa delle illusioni sui referendum: i referendum sono agitati ed usati da forze che vogliono spazzar via i partiti ed arrivare all'uninominale e alla legge elettorale maggioritaria; in questa situazione così'.confusa il segretario del Psi ha voluto sostalzialmente attestarsi sui valori della governabilità possibile e concreta attraBibliotecaGino Bianco 5 verso la proposta contenuta nella nota intervista a l'Indipendente. Nessuno può sapere se «l'alternativa di centro» del Pri, la lotta contro i partiti delle leghe, la scelta dell' «opposizionissima» da parte del Pds riusciranno o meno ad impedire al quadripartito di avere nella prossima legislatura i numeri per governare. Il sottoscritto, malgrado la sua valutazione molto pessimista e negativa sui rapporti a sinistra nel corso di tutti questi anni, continua a ritenere e ad auspicare che, dopo il durissimo scontro elettorale che si profila, sia possibile riannodare le fila di un rapporto a sinistra. Anche qui, però, bisognerà intendersi sui termini di una sinistra possibile. Non mi sembra che con la deriva di destra che c'è nel mondo e in Italia sia ipotizzabile nel breve periodo l'alternativa. Sono ipotizzabili piuttosto l'unità socialista, intesa come rapporto preferenziale e federativo fra i due partiti della sinistra, e il «governissimo» per fare alcune riforme istituzionali e risanare l'economia italiana. È possibile e praticabile un «sogno» di questo tipo? Non ne siamo affatto sicuri anche perché vediamo all'opera dei robusti «spiriti animali» che sia nel Pds che nel Psi spingono in altre direzioni. L'augurio un po' sconsolato che voglio fare è quello di auspicare che l'unità fra le forze di sinistra non intervenga troppo tardi, quando cioè l'operazione di destabilizzazione totale nel sistema dei partiti sarà arrivato a compimento. Brillanti o aggressivi sostenitori nel Pds dell' «opposizionissima» si troveranno con un po' di mosche in mano e con un mucchio di macerie intorno.
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