Il Bianco & il Rosso - anno III - n. 24 - gennaio 1992

~JtBIANCO l.XILROSSO Mii•lillll Ese Psie Pds... Nei numeri precedenti «Il Bianco & il Rosso» ha aperto un dibattito sul futuro di Psi e Pds, con un articolo provocatorio di Piero Borghini, allora presidente del Consiglio regionale lombardo e deputato Pds. Ora Borghini è candidato del Psi per la successione a Paolo Pillitteri come sindaco di Milano: ha realizzato in proprio, e in fretta, un cammino di unità che era solo in prospettiva. Chissà? Dopo Borghini, sul tema controverso dell'unità a sinistra, sono intervenuti Giulio Di Donato e Gerardo Chiaromonte, poi Giuseppe Tamburrano e Giulia Rodano. In questo numero pubblichiamo gli interventi di Fabrizio Cicchitto e Giorgio Napolitano. Perunastrategiraealista, maprimache siatroppotardi di Fabrizio Cicchitto u no dei pochi elementi chiari dell'attuale confusa e convulsa situazione politica è il fatto che nessuna «operazione politica» è destinata a durare poco più dello spazio di un mattino, anche se si presenta con l'ambizione di essere «storica». Così è purtroppo durato pochissimo anche il miglioramento dei rapporti fra Psi e il Pds. Non si tratta di una grande novità. Il sottoscritto sta da tempo lavorando ad una sorta di «storia delle occasioni mancate» da parte dei partiti della sinistra italiana (dall'unità nazionale del '44-'47, al centrosinistra, alla nuova unità nazionale dal '76-'78, alla situazione attuale). Ebbene quello che a mio avviso emerge in modo evidente è che, nella sostanza, il Psi e il Pci non sono mai stati alternativi alla Dc, ma invece sono stati sempre alternativi l'uno all'altro. La sinistra italiana è totalmente anomala e atipica in Europa... Per ragioni che qui è inutile stare ad analizzare e anche ad elencare è parzialmente riuscita nel 1944-47l'operazione togliattiana volta a dare vita ad un «partito comunista nuovo» insieme stalinista e nazionale, massimalista e riformista, caratterizzato da un legame di ferro con l'Urss e anche capace di aderire a molte delle pieghe della società italiana. Proprio il successo di questa operazione ha però reso impraticabile l'alterBibliotecaGinoBianco 4 nativa ed ha comunque creato una insopprimibile dialettica nella sinistra fra questo partito e il partito socialista. Fra i due partiti si è aperta e sviluppata una irrisolta dialettica. Il problema non è stato risolto nemmeno con la trasformazione del Pci in Pds. A mio avviso l'eterogeneità profonda che è presente nel Pds e anche la stessa profondità del dibattito politico sviluppatosi prima nel Pci e poi nel Pds hanno impedito che il Pds, in questi ultimi due anni, cogliesse al volo due delle ipotesi lanciate dal Psi: la repubblica presidenziale e l'unità socialista. Il Pds si è lasciato ipnotizzare da una grottesca campagna che ha demonizzato l'ipotesi della repubblica presidenziale non rendendosi conto che essa caso mai tendeva piuttosto a destrutturare il sistema di potere e di consenso costruito dalla Dc senza distruggere il sistema dei partiti e che avrebbe costituito, se fosse stata realizzata, un'occasione per consentire ai due partiti della sinistra di unire il loro voto. Infatti se i due partiti della sinistra non trovano un'occasione, una sede istituzionale per avere un interesse elettorale comune o convergente, ad ogni vigilia elettorale la conflittualità è destinata ad aumentare invece che a ridursi. Un'altra occasione non utilizzata è stata l'ipote-

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