~JLBIANCO lXILROSSO ilil•li••d Ratzinger, «deve parlare meno di se stessa, deve parlare meno di cose sociali, politiche ed economiche. Deve parlare di Dio e della vita eterna». Una Chiesa, insomma, che si presenti al mondo sapendo annunciare la purezza del Vangelo, praticandola prima su se stessa. E una Chiesa che perfino da qualche «padre sinodale» viene stimolata a maggiore democrazia, ma anche a maggiore misericordia. «Parlare di evangelizzazione», ha detto Norbert Werbs, vescovo proveniente dalla ex Germania Est, «vuol dire anche esigere che la Chiesa si interroghi continuamente per vedere se non imponga pesi che il Signore non imporrebbe. Desidero, perciò, portare l'attenzione su alcuni pesi, per interrogarci seriamente se bisogna continuare a imporli come avviene oggi». Quali sono questi «pesi»?Werbs ha cominciato ad elencare quelli di carattere più generale e strutturale. È un «peso», ha detto, la situazione della donna all'interno della Chiesa, il cui governo è affidato ai maschi. «Ipopoli d'Europa», ha affermato ancora, «pensano e si sentono sempre più democratici. La nostra Chiesa invece è strutturata in modo gerarchico. Noi siamo convinti che questa struttura non si possa cambiare. Tuttavia, dobbiamo domandarci come rendere possibile una genuina collaborazione e partecipazione dei fedeli alle decisioni della Chiesa, per esempio nella procedura per la nomina dei vescovi». E infine ha posto la questione scottante della contraccezione. Ma qui c'è anche un'altra constatazione da fare. BibliotecaGino Bianco 20 C'è una situazione all'interno della stessa cristianità credente, la cui gravità è stata avvertita fortemente dal papa e dai vescovi. È lo scandalo della divisione delle confessioni cristiane. È il contrasto soprattutto che è scoppiato proprio in occasione del Sinodo tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa, in particolare con il patriarcato di Mosca che, insieme ai bulgari, rumeni e greci, ha rifiutato l'invito del papa di inviare all'assemblea sinodale dei «delegati fraterni». La cosa più singolare è che a illustrare in forma dura al Sinodo le ragioni degli ortodossi è stato il rappresentante di un patriarcato, quello di Costantinopoli, che negli anni scorsi aveva stretto rapporti di amicizia con Roma. L'accusa è di tentata conquista cattolica delle terre ortodosse in Ucraina e in Russia, con le nomine di nuovi vescovi. La Santa Sede, con il cardinale Segretario di Stato, Angelo Sodano, si è difesa in nome della libertà di evangelizzazione. Ma rimane vero che l'Europa ha contemplato nel Sinodo una divisione acuta tra i credenti in Cristo. Può un continente che ha perso il senso cristiano riconciliarsi con Dio, se non vede ancora riconciliate le Chiese? Per questo anche i vescovi hanno avuto bisogno di una predica. Gliel'ha fatta, una mattina, Raniero Cantalamessa, frate cappuccino, predicatore ufficiale della Casa pontificia. «Mettete da parte le vostre divisioni secolari», ha gridato il severo frate, «mettete da parte le vostre dispute, che hanno ben poco a che vedere con la gloria di Dio».
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