Il Bianco & il Rosso - anno III - n. 24 - gennaio 1992

.{)jLBIANCO l.XILROSSO •il•li•ld Sinodol:'amarasorpresa di un1Europsacristianizzata di Domenico Del Rio è un continente, l'Europa, che è terra di e missione. Come una volta l'Africa. I Lo hanno proclamato gli stessi vescovi europei, quelli dell'Est e quelli dell'Ovest, riuniti in Sinodo a Roma dal 28 novembre al 14 dicembre. Il vecchio continente europeo è stato sotto osservazione in Vaticano. I.:Europaè stata esaminata nella sua identità cristiana. A farne la diagnosi sono stati 140 vescovi, che hanno preso come insegna le parole: «Testimoni di Cristo, che ci ha liberati». In questa frase è delineato quello che, per la Chiesa, è stato il disegno provvidenziale che si è avverato nella storia dell'Europa ora, nella stagione in cui viviamo, ma anche nelle vicende lontane nei secoli. La liberazione che è avvenuta ora, per il papa e per i vescovi, è quella che ha fatto uscire i paesi dell'Est dall'oppressione comunista. Ma questa liberazione dei nostri giorni si aggancia a un'altra, lontana, avvenuta a tappe diverse, a cominciare da duemila anni fa: la liberazione dal paganesimo che ha dato un volto cristiano al nostro continente. Papa e vescovi sono partiti da questa constatazione: l'Europa è fondata su radici cristiane. Goethe diceva: «Lalingua materna dell'Europa è il cristianesimo».La frase è stata citata dallo stesso Wojtyla. E, tuttavia, questa connotazione cristiana sembra essersi talmente affievolitada destare la preoccupazione del pontefice di Roma, che ha chiamato a raccolta i vescovi. Era una preoccupazione che Wojtyla da tempo aveva proclamato anche sulle piazze dei paesi europei. «Noncredete», avevagridato a Vienna, due anni fa, «che l'uomo abbia oscuratol'immaginedi Dio nelle coscienze delle generazioni?Europa,puoi forseprocederesenza lacrocedi Cristo?»C. osi,al terminedei lavori del Sinodo, il papa ha rimandato i vescovi sulle strade dei paesi del nostrovecchio continente excristianocosi come unavoltainviava i missionari nelle terrepagane. BibliotecaGinoBianco 18 Questa storia di paesi cristiani diventati «terra di missione» era cominciata, come si sa, verso la fine degli anni Quaranta, dopo la guerra, quando così era stata definita la Francia dall'arcivescovo di Parigi, cardinale Suhard. «Terra di missione» sembrava essere soprattutto la classe operaia. Erano nati i preti operai, con il pasticcio che poi erano diventati dentro la Chiesa cattolica. «Terra di missione» è stata chiamata non molto tempo fa, dal papa, l'Emilia-Romagna. Qualcuno si era offeso per questa denominazione, si sentiva paragonato ai «pagani» dell'.Africa;poi inchieste giornalistiche, fatte apposta per controllare se tale giudizio corrispondeva al vero, scoprivano che la realtà «pagana» dell'Emilia, soprattutto in campo morale, era perfino superiore alla denuncia papale. Ora il concetto di «terra di missione» si allarga ufficialmente per la Chiesa cattolica a tutto il vecchio continente europeo. Vi comprende Est e Ovest. Vi comprende perfino la Polonia, la patria cattolica del papa, alla quale, nel suo viaggio in giugno, Wojtylaha dovuto illustrare i Dieci comandamenti, cioè i fondamenti della Legge di Dio. «Ad ogni tappa», ha detto poi, «scendevodall'aereo con le Tavoledi Mosè-inmano». Era missionario nel suo paese e, l'ultimo giorno a Varsavia, aveva dovuto ammettere che anche in Polonia la Chiesa non solo non era più ascoltata come prima, ma addirittura doveva assuefarsi alle critiche. Così, alla chiusura del Sinodo, inviando i vescovi missionari nei loro paesi, il papa non si è detto sicuro che essi riusciranno a convertire la gente europea, anzi li ha caricati di domande drammatiche. «Come dobbiamo supplicare ed esortare la vecchia e sempre nuova Europa a lasciarsi riconciliare con Dio?», si è chiesto Wojtyla durante la celebrazione di chiusura in San Pietro, «In questa Europa che aspira alla sua unità, vi sono tante inquietudini. Vi sono tante minacce e tensioni attuali e potenziali, che spingono nel senso contrario vo-

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